Economia

Succeso WISE: ecco la startup biomedicale che parla d’Italia nel Mondo

Il Dottor Luca Ravagnan, co-fondatore e Amministratore delegato di WISE Srl, ci spiega i punti di forza e la mentalità della sua efficiente impresa operante nel settore biomedicale. Leggi l'intervista.

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Il Dottor Luca Ravagnan, co-fondatore e Amministratore delegato di WISE Srl, ci presenta la sua efficiente società operante nel settore biomedicale. L’impresa, associata a Confindustria di Monza, è tra i pionieri a livello internazionale della produzione di elettrodi per la neurostimolazione. Sentite gli ambiziosi obiettivi…

Di che cosa si occupa la sua azienda? Ci dia qualche numero per meglio descriverla…

Wise03-mbWISE Srl (Wiringless Implantable Stretchable Electronics) è una startup biomedicale, con la missione di produrre elettrodi per neurostimolazione per la cura del dolore cronico e del Parkinson mediante una tecnologia proprietaria che consente di inserire microcircuiti elettronici biocompatibili su gomma (ad esempio su siliconi). WISE è nata a Milano nel 2011 dall’unione di 4 soci scientifici con consolidata esperienza nei campi delle nano- e bio-tecnologie ed un socio finanziario (Agite! S.p.a.).

I neurostimolatori sono piccoli dispositivi biomedicali composti da un’unità di alimentazione (simile a un pacemaker cardiaco) e da uno o più fili elettrici (detti appunto elettrodi per neurostimolazione) che vengono posizionati all’interno del cervello, sul midollo spinale, o in prossimità di altri nervi al fine di stimolarli con piccoli impulsi elettrici. I neurostimolatori sono già oggi utilizzati con successo per la cura di patologie come il dolore cronico, l’epilessia, la distonia e il morbo di Parkinson, ed è in fase di studio la loro applicazione per la cura dell’Alzheimer o per la riabilitazione di pazienti paraplegici.

Gli elettrodi per neurostimolazione attualmente sul mercato hanno però una struttura rigida che ne causa spesso sia la dislocazione che la rottura. Tali complicazioni rendono necessaria, inevitabilmente, la sostituzione chirurgica dell’elettrodo, con conseguenti gravi rischi per il paziente e alti costi per il sistema sanitario nazionale. La tecnologia di WISE consente di fabbricare elettrodi estremamente più affidabili degli attuali (in quanto non soggetti a rotture e altamente adattabili), con minore invasività (gli elettrodi di indurranno minori danni nei tessuti nei quali sono impiantati) e riducendo significativamente i costi di produzione. L’obiettivo di WISE è di sostituire gli elettrodi attualmente sul mercato con quelli che sta sviluppando, affermando la propria tecnologia come lo standard per la produzione di elettrodi impiantabili.

L’attività di WISE si fonda sulla Supersonic Cluster Beam Implantation (SCBI), una tecnologia innovativa sviluppata e brevettata dai soci scientifici della società. La tecnologia SCBI consiste nell’esposizione di una base in silicone a un fascio di nano particelle metalliche prodotto da un’opportuna sorgente. Le nano particelle possiedono un’energia sufficiente perché si impiantino nel silicone, come fossero microscopici proiettili, formando uno strato conduttivo “immerso” capace di sostenere ripetute deformazioni (in primo luogo l’elongazione della base elastica) senza danneggiarsi. Infine, il materiale prodotto è altamente biocompatibile, e quindi adatto per la produzione di dispositivi medicali.

WISE e i suoi soci hanno vinto a oggi 9 premi per l’innovazione, 2 business plan competition, e 5 premi per il “Best Pitch” in altrettanti investor meeting internazionali. Tra di essi spiccano nel 2011 il Primo Premio della Start Cup Milano Lombardia per il settore delle scienze della vita e il Premio Nanochallenge 2011 assegnato da Veneto Nanotech (comprendente un investimento di 300.000 euro nella società da parte di Veneto Nanotech), 2012 il Premio Sapio Junior per la Ricerca Italiana e nel 2013 il premio Up Start Paolo Traci di Confindustria Salerno. Nel 2012 WISE si è anche affermata come una delle migliori 10 startup europee allo European Venture Contest (su 800 partecipanti).

Nel novembre del 2013 la società ha chiuso il suo secondo round di investimento, da 1 milione di euro, al quale hanno preso parte il fondo italiano Atlante Seed, il fondo tedesco High-Tech Gründerfonds (HTGF) e la società di investimento svizzera b-to-v Partners. Per HTGF e b-to-v si tratta del primo investimento in una start-up Italiana.

Lavorare nel mondo biomedicale in un momento di così forte crisi che cosa significa? Cosa è cambiato rispetto a qualche anno fa?

WISE sta attualmente terminando lo sviluppo dei propri elettrodi e conducendo l’iter per la loro certificazione CE (comprendente trial pre-clinici e clinici). Per tale ragione WISE non è ancora presente sul mercato e pertanto non ha risentito direttamente degli effetti della crisi.

Ciò nonostante, gli ultimi anni hanno anche visto una riduzione significativa del capitale di rischio disponibile in Italia e Europa per l’investimento in start-up. Questo ha reso indubbiamente impegnativa l’individuazione di fondi d’investimento e estremamente selettivo il loro processo di selezione.

Nel nostro caso, ci siamo resi conto di quanto fosse indispensabile condurre una capillare attività di divulgazione del nostro modello di business e della nostra tecnologia mediante pitch in investor meeting in tutta Europa. Come detto in precedenza questa attività ci ha consentito di entrare in contatto con investitori tedeschi e svizzeri, oltre che italiani, che hanno creduto nell’azienda decidendo di diventarne soci finanziari.

Lavorate anche con l’estero? Cosa portate con voi dell’essere italiani?

Wise11-mbWISE, già dai suoi primissimi passi, si è fortemente proiettata verso il contesto europeo e statunitense. Questo perché i prodotti e le tecnologie che sta sviluppando si rivolgono al mercato internazionale, e pertanto i suoi interlocutori finanziari, industriali e di ricerca provengono da tutto il mondo occidentale. WISE inoltre è già diventata una piccola multinazionale poiché ha recentemente attivato una sua filiale a Berlino e ha adottato come propria lingua ufficiale l’inglese.

Ciò nonostante il cuore e il cervello dell’azienda sono italiani, e indubbiamente la capacità inventiva, l’elasticità mentale e la capacità di adattamento che fanno parte della nostra identità vengono riconosciuti come importanti valori di WISE sia in Italia che all’estero. Oltre a ciò, anche la maggioranza del capitale della società è, ad oggi, ancora italiana.

Devo purtroppo anche riconoscere che non sempre l’essere Italiani è percepito all’estero come un connotato completamente positivo, poiché è diffuso il pregiudizio di una nostra certa inaffidabilità che porta a volte gli interlocutori a essere un po’ diffidenti. Questo fa si che sia necessario guadagnarsi la fiducia dei propri interlocutori dimostrando la propria serietà e professionalità.

Tre definizioni per il mondo del lavoro oggi

Il mondo del lavoro si sta indubbiamente trasformando, diventando molto meno stabile e statico che in passato, altamente competitivo, e sempre più ispirato a standard Europei più che nazionali.

Quali consigli daresti a un giovane, magari sfiduciato dal periodo, che decidesse di mettersi in gioco in prima persona e affrontare oggigiorno una sfida imprenditoriale?

Certamente gli suggerirei di farlo, ma avendo piena consapevolezza di imbarcarsi in un’avventura molto impegnativa che richiederà forte motivazione, tenacia e capacità di adattamento. Di certo non lo suggerirei a chi lo sta valutando come “semplice alternativa” o “ripiego” rispetto a un impiego da dipendente.

Un’esperienza imprenditoriale rappresenta in ogni caso una palestra di vita formidabile e una grande opportunità di crescita professionale. Consiglio però a coloro che si affacciano al mondo imprenditoriale da un settore diverso (come successe nel mio caso, poiché io ero un ricercatore universitario) di avere l’umiltà di riconoscere di non essere tuttologi (anche se si possiedono titoli di studio altisonanti) e di trovare delle guide, dei “mentor”, che vi aiutino a capire i meccanismi di questo nuovo mondo e di trasformarvi progressivamente in un imprenditore.

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