Economia

Mercato immobiliare Monza e Brianza, gli esperti: «Anno 2013 horribilis. 2014 di transizione»

Anno 2013 da dimenticare quasi per tutti. Tagli alla comunicazione, tranne quella web. Un 2014 di transizione e non di ripresa. Questo il quadro del mercato immobiliare secondo alcuni addetti ai lavori.

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Anno 2013 da dimenticare quasi per tutti. Tagli alla comunicazione, tranne quella web. Un 2014 di transizione e non di ripresa. Questo il quadro del mercato immobiliare secondo alcuni addetti ai lavori da noi intervistati. Diverse le scelte e le strategie messe in campo per sconfiggere la crisi.  Base del ragionamento sono stati i recenti dati diffusi dalla Camera di Commercio di Monza e Brianza.

Dati preoccupanti, che confermano una perdurante contrazione del mercato: il numero delle compravendite del residenziale nel 2013 è diminuito ancora rispetto al 2012. Nel capoluogo si è registrato infatti un – 10,5%, mentre in provincia un – 11,6%.

«Non mi ritrovo del tutto nei dati diffusi dalla Camera di Commercio: secondo la nostra esperienza la contrazione dei valori immobiliari è più marcata – dichiara Walter Springhetti, General Manger di Immobiliare WS Group, gruppo immobiliare che opera a Monza e in tutta la provincia proponendo centinaia di soluzioni all’anno (oltre 300 gli annunci immobiliari pubblicati) – Sopratutto perché in molti casi si crea una forbice ampia tra i prezzi effettivi di vendita e gli attuali valori di mercato, già così tanto decurtati rispetto agli anni precedenti: non è infrequente che un immobile valutato ed immesso sul mercato ad un prezzo conforme all’attuale listino venga poi venduto ad un prezzo del 10 o 15% inferiore rispetto a quanto richiesto inizialmente»

Gli fa eco Giorgio Sala: «A mio parere i dati sulla quantità di vendite a Monza sono decisamente peggiori di quelli diffusi, purtroppo», dichiara il proprietario della storica agenzia monzese Nuova Garatti Immobiliare . Simile ma opposto il punto di vista di Renato Menta, amministratore, a Vedano al Lambro, di Emmebuilding Srl: «Per me è molto più marcato il calo delle compravendite nella provincia».

Tutti concordano però nel considerare quello da poco concluso un “annus horribilis”: «Il 2013 è stato un anno molto difficile: le vendite degli immobili hanno subito un calo significativo e abbiamo dovuto adattarci alla situazione – ha dichiarato Gaetano Cerchiara, fondatore e titolare assieme alla sorella Fiorella dell’0monima agenzia immobiliare Cerchiara Immobilgroup, che ha sede a Monza – La nostra strategia? Togliere ogni tipo di spreco allo scopo di utilizzare in comunicazione le somme risparmiate. Abbiamo poi investito tempo e denaro nella preparazione del collaboratori per poter aumentare la qualità del servizio al cliente e abbiamo anche aumentato le ore di lavoro per agevolare al massimo le transazioni immobiliari».

Anche la Nuova Garatti è stata costretta ad effettuare alcuni tagli. «L’anno appena passato è stato di congiuntura negativa, ancor peggio del precedente 2012. Per resistere abbiamo dovuto fare anche noi “spendig review”, sopratutto riducendo il personale e quindi affidando più mansioni a un numero ridotto di persone, con conseguente appesantimento della giornata lavorativa. Abbiamo deciso di non investire più in pubblicità sulla carta stampata (siamo rimasti presenti sull’unico giornale di inserzioni immobiliari free press rimasto) conseguentemente si è investito di più nel web».

Ha tagliato molti investimenti in comunicazione anche Renato Menta, soprattutto per far consentire l’avanzamento delle nostre costruzioni destinate alla vendita. Controcorrente Immobiliare WS Group, che ha applicato una strategia basata su tre aspetti: qualità del servizio, organizzazione aziendale e recupero delle quote di mercato. «La qualità del servizio offerto è sempre stato uno dei nostri punti di forza, ma nel 2013 hanno avuto una rilevanza ancora maggiore le modalità di approccio alla clientela, la formazione delle nuove risorse secondo standard elevati di competenza e professionalità, le modalità comunicative e la forza degli investimenti dedicati al marketing – prosegue Springhetti – Il nostro sito web è cresciuto e si è evoluto in base alle esigenze della clientela, così come il nostro Magazine bimestrale, consegnato direttamente nella cassetta postale di 50.000 famiglie. L’organizzazione aziendale ci ha senz’altro favoriti in una contingenza così delicata per il settore immobiliare: sette agenzie che lavorano condividendo strumenti ed obiettivi hanno una forza sul mercato difficilmente contrastabile da parte della concorrenza, quindi abbiamo puntato al miglioramento degli strumenti di condivisione all’interno del gruppo e al rafforzamento della nostra presenza, sempre più capillare, sul territorio di Monza e Brianza. Infine abbiamo perseguito, e raggiunto, l’obiettivo di conservare o guadagnare più quote possibili di mercato grazie alla gestione di un numero elevatissimo di immobili a prezzo di mercato».

Si è salvata invece dal terribile 2013 la Meani Real Estate & Business di Arcore: «Per noi il secondo semestre del 2013 è andato meglio del 2012 – dichiara Filippo Meani titolare dell’agenzia assieme ai sui fratelli – Certo, i prezzi sia delle case in vendita sia di quelle in affitto si abbassano. Si riesce a vendere solo il nuovo: edifici e appartamenti vecchi tendono a cadere nell’oblio. Ad Arcore abbiamo realizzato una palazzina innovativa, puntando molto sulla domotica: è stata una giocata vincente, perché siamo riusciti a vendere quasi tutti gli appartamenti dello stabile in poco tempo».

Il 2014, però, è partito a rilento per tutti. E tutti sono concordi nel considerare l’anno appena iniziato come di transizione, non certo come l’anno della ripresa. «Forse a gennaio abbiamo concluso qualche affittanza in più, ma la tendenza al ribasso dei prezzi (sia per quelli i di vendita che, in modo minore, per gli affitti) è sempre in atto – conclude Giorgio Sala – La giacenza media di un immobile sui listini, salvo pochissimi e fortunati casi, si è allungata ormai a 6/9 mesi e le trattative si concludono solo se il proprietario è disposto a concedere dal 10 al 20% di sconto. Troppi cambiamenti tutti assieme dovrebbero intervenire affinché il vento cambi: mutui concessi più facilmente, maggior sicurezza del proprio posto di lavoro, un clima generale più sereno e fiducioso».

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