Mobilitazione delle PMI: in piazza 200 imprenditori di Confartigianato dalla Brianza

Sono 60mila gli imprenditori che hanno partecipato alla Mobilitazione nazionale delle PMI del 18 febbraio. In occasione della manifestazione, sono giunti a Roma 200 imprenditori da Milano e Brianza.

MOBILITAZIONE PMI 1

Un momento storico. È così che gli oltre 60mila imprenditori che hanno partecipato il 18 febbraio alla Mobilitazione nazionale delle PMI hanno percepito questo importante momento di rappresentanza e di confronto con le Istituzioni.

Oltre 200 gli imprenditori che hanno raggiunto Roma da Milano e dalla Brianza, guidati dal Presidente di APA Confartigianato Giovanni Barzaghi e dal Segretario Paolo Ferrario. Un gruppo nutrito e agguerrito che si è svegliato all’alba per guadagnare Piazza delle Popolo (ribattezzata “Piazza del Popolo del fare”), determinato a far sentire le proprie ragioni e a sensibilizzare le forze politiche sulla drammatica situazione degli artigiani.

Gli imprenditori di Confartigianato hanno colorato la piazza con centinaia di bandiere blu e pettorine con lo slogan della giornata “SENZA IMPRESA NON C’È ITALIA. RIPRENDIAMOCI IL FUTURO”.

La manifestazione, organizzata da R.ETE. Imprese Italia (organismo di rappresentanza che riunisce 5 Organizzazioni dell’artigianato, del terziario di mercato e delle piccole imprese italiane, in prima linea Confartigianato), è stata occasione per chiedere a Governo e Parlamento un deciso cambio di rotta, perché dal futuro dell’impresa diffusa e dell’artigianato dipende il futuro del Paese.

IL PERCHÉ DELL’INIZIATIVA

Le imprese, in attesa da troppo tempo di una ripresa che sembra non arrivare mai, hanno chiesto azioni concrete e rapide e non più progetti astratti per la soluzione di problemi ormai indifferibili.

La mancata ripresa della domanda e una pressione fiscale, locale e nazionale, che anche nel 2014 rimarrà a livelli intollerabili, rischiano di prolungare i loro effetti sulle imprese, già stremate da forti difficoltà, e di provocare un ulteriore impoverimento delle famiglie e una crescita allarmante della disoccupazione.

Con la mobilitazione si è voluto esprimere il profondo disagio delle piccole imprese italiane stremate dalla crisi economica e da condizioni di contesto che comprimono le potenzialità del tessuto produttivo.

LE PROPOSTE AL GOVERNO: Riformare gli assetti istituzionali e garantire la governabilità; fare la riforma fiscale (dall’oppressione allo sviluppo); far ripartire le imprese e uscire dall’emergenza occupazionale; dare credito alle imprese; proseguire nell’azione di semplificazione; tornare alla legalità; portare a competere più imprese sui mercati internazionali; innovare il sistema dei trasporti e della logistica; ridurre i costi energetici per le PMI;  superare il SISTRI

Leggi il documento integrale di Rete Imprese Italia

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