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Lissone, caso Linda Greco. Iene in comune ma è polemica «Servizio fazioso»

La vicenda di Linda Greco, 33 anni, di Lissone, a cui sono stati tolti e affidati ai servizi sociali i due figli da ormai un anno e mezzo, rimbalza ancora una volta sugli schermi televisivi.

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Le iene provano ad azzannare Lissone e il sindaco, Concetta Monguzzi. La vicenda di Linda Greco, 33 anni, di Lissone, a cui sono stati tolti e affidati ai servizi sociali i due figli da ormai un anno e mezzo, rimbalza ancora una volta sugli schermi televisivi. Ieri, mercoledì 5 febbraio, si è interessato al caso l’arcinoto programma televisivo “Le Iene”, che ha fatto un incursione presso il municipio lissonese, incontrando il primo cittadino, che ci ha messo la faccia, a differenza degli assistenti sociali, scappati alla vista delle telecamere.

I FATTI – Linda Greco e il suo compagno si sono conosciuti nel 2010, quando lei era già madre separata di una bambina di tre anni. Dopo un periodo sereno cominciano i problemi, i litigi si fanno sempre più violenti, dalle parole si passa alle mani, Linda decide di andare avanti, rimane incinta.

«Mi ha picchiato ancora – racconta Greco nel servizio – ho quasi rischiato di perdere il bambino. Sono finita in ospedale due volte, alla terza settimana ed al quarto mese. L’ho perdonato, sbagliando, perché non volevo che mio figlio nascesse senza padre. Quando il bambino piangeva, lui si arrabbiava, il piccolo gli dava fastidio, non se prendeva cura. Ha ricominciato ad essere violento, anche con la mia prima figlia. Abbiamo avuto due liti fortissime e lui mi ha picchiata di nuovo ho chiamato i carabinieri e me ne sono andata con i bambini in albergo, tutte e due le volte. La seconda però, ho trovato la forza di lasciarlo».

Dopo un breve periodo in Emilia, Lidia rientra in Brianza. Nel reparto di psichiatria dell’ospedale di Desio, dove è convocata complice l’allarme diffuso dal suo ex compagno, che chiama i carabinieri asserendo che Lidia stesse pensando al suicidio con i figli, le vengono tolti i bambini.

Nel servizio Mediaset si avvicendano gli amici e una psichiatra, la quale documenta e smentisce la presunta patologia psichiatrica e pericolosità della Greco, ma i figli vengono affidati ai padri e a Lidia rimane un’ora alla settimana, in uno spazio neutro, controllata a vista. Le Iene parlano di un’archiviazione della Procura della Repubblica, giunta pare una sola settimana dopo i fattacci della notte di Desio.

I servizi sociali vengono accusati dalle Iene di non avere inviato il documento della Procura al Tribunale dei Minori. Il sindaco Monguzzi si «prende la responsabilità» ma non intende «entrare nel merito della vicenda», e ancora «secondo me i servizi sociali hanno lavorato bene, hanno fatto il loro percorso, sono stati oggettivi». La iena Viviani incalza, il sindaco è messa alle strette, si prende l’onere e non lo scarica sui propri uffici.

Fine del servizio, che dura quasi trenta minuti.

Raggiunta ai nostri microfoni il sindaco Concetta Monguzzi svela un’altra verità: «Posso dire quello che ho ripetuto per mezz’ora davanti ai microfoni delle Iene e che non è andato in onda: i documenti che hanno portato loro sono parziali, ci sono degli altri documenti, che io conosco, e ci sono in atto dei procedimenti del Tribunale dei Minori, per i quali viene imposto il silenzio sulla vicenda. Ho rispetto delle persone coinvolte, dei minori coinvolti e non entro volutamente nella partita davanti alle videocamere. I giornalisti delle Iene giravano per il comune e l’idea di avere un municipio sotto assedio non mi piaceva per niente, mi sono resa disponibile, ma il servizio è tagliato in maniera faziosa. Abbiamo sempre inoltrato al Tribunale dei Minori la documentazione inviataci e di questo abbiamo le prove. Non poteva esserci contraddittorio da parte mia e loro (Le Iene, ndr) hanno giocato su questo. Azioni legali? Ci stiamo pensando. Ai lissonesi dico che c’è in corso un procedimento, che non c’è stato contraddittorio in un servizio tagliato ad hoc e li invito a essere critici»

Ma il già frizzante popolo lissonese del web, nel frattempo, morde il freno. I giudizi sono categorici: “Possibile che non abbia potuto fare qualcosa per questa povera donna a cui sono stati portati via due figli piccoli?”, “Che brutta figura per Lissone...”, “Pazzesco, qui ci sono molte responsabilità delle istituzioni, che si faccia giustizia!”, e ancora “Si dimettano… un Sindaco che davanti alla possibilità di andare in televisione non capisce che ha affondato la credibilità del Comune e dice non entro nel merito della questione… era meglio scappare come le sue assistenti… forse lasciava un margine di speranza nelle istituzioni”.

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