Quando era piccola la sera riscriveva a macchina i preventivi del padre. Era una gioco per Rossella Nigro, che ora ha 44 anni e dirige da 20 anni l’azienda fondata da Domenico Nigro nel 1987, la CINI snc.
Due anni fa la scomparsa proprio del fondatore e l’azienda passa a pieno titolo nella mani di Rossella che da allora la gestisce con il fratello Vincenzo. Cresciuti entrambi a “pane e ferro”. Un fiore nel deserto, verrebbe quasi da usare questa metafora tanto che non si ci si aspetta di trovare una donna in un settore normalmente appannaggio degli uomini. Tra ferro e acciaio, tra scarti di lavorazione, tra macchinari dal peso di quintali e progetti per piattaforme petrolifere, in via 2 Giugno a Limbiate nell’ufficio al secondo piano c’è Rossella, mamma di due bambini.
Imprenditrice, mamma e artista. «Mio padre ha fatto fino all’ultimo i preventivi con la matita su dei foglietti di carta. Li prendevo, li trascrivevo al computer e li archiviavo. Sapeva che era una cosa utile, che sveltiva il lavoro, ma lui era abituato così e fino all’ultimo non ha cambiato le sue abitudini – ricorda la titolare e aggiunge – Amo questo lavoro, al punto che pur non essendo una disegnatrice tecnica ho imparato a farlo. Origliando fin da piccola gli affari di famiglia. Mio padre, poi, era uno che il lavoro lo portava a casa. Oggi la CINI è rimasta l’azienda duttile di sempre: ci occupiamo di carpenteria leggera e pesante come di opera da fabbro e di architettura d’interni». La commessa più strana è arrivata dalla Siberia dove era stata richiesta una piattaforma con dei materiali che resistessero a temperature polari, fino a -46 gradi. Sono stati fatti degli studi ad hoc e in soli due mesi la CINI ha chiuso una commessa, che sembra più che altro una scommessa impossibile da vincere.
Non solo, perchè in lei c’è una vera e propria vena artistica che nel 2012, quando il Papa è venuto a Bresso, l’ha portata a creare uno dei calici eucaristici esposti in mostra per l’occasione. Ma non è l’unica espressione artistica uscita da via 2 Giugno: «Da quando sono entrata circa quattro anni fa nel gruppo donne di Apa Confartigianato partecipo al Fuori Salone (anche quest’anno dall’8 al 13 di aprile) dove portiamo i nostri prodotti più innovativi e all’avanguardia. Un anno ho decorato un vestito da sposa con dei fiori in metallo: il contrasto è piaciuto moltissimo».
Alla CINI gestiscono circa 500 tonnellate l’anno di ferro. Nel 2011 hanno sentito l’arrivo della crisi e ciò è stato motivo per guardarsi intorno e il lavoro è arrivato dall’estero: nel 2012 e nel 2013 il fatturato è tornato ad aumentare fino a crescere del 20%. «Abbiamo sentito la concorrenza della Cina e della Corea, ma adesso i clienti stanno tornando a voler lavorare con l’Europa – ci spiega con orgoglio – Innanzitutto anche in oriente il costo della manodopera è salito diventando meno competitivo e dalla nostra ci resta la qualità dei prodotti così come il grande orientamento al cliente. La professionalità e la puntualità sono elementi distintivi che ci caratterizzano».
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