Opinioni

Confindustria. Manelli: “Per il 2014 la strada è ristrutturare profondamente la P.A.”

Si chiude il 2013. Un anno segnato da instabilità politica, con un Pil a -1,8%, una disoccupazione al 12,2% della forza lavoro e con un 42% di giovani in età da lavoro, a casa.

Manelli-Massimo-confind-MB

Si chiude il 2013. Un anno segnato da instabilità politica, con un Pil a -1,8%, una disoccupazione al 12,2% della forza lavoro e con un 42% di giovani in età da lavoro, a casa.

Nonostante ciò la volontà degli imprenditori è rimasta intatta: resistere, investire e internazionalizzarsi. Il tessuto imprenditoriale italiano rimane uno dei migliori al mondo e quello brianzolo è tra i migliori d’Italia. Per capirlo basta girarle e visitarle le imprese. Alta tecnologia, design, chimica, alimentari e tanti altri settori che, nonostante la crisi, hanno reagito e continuato a rimanere competitivi sul mercato.

monza-confindustria-sede-via-petrarca-mbCerto, otto trimestri consecutivi di decrescita lasciano il segno, ma queste cicatrici sembrano aver creato i primi anticorpi. In Italia abbiamo la migliore meccanica d’Europa insieme alla Germania, mentre tutto quello che rappresenta l’Italian Style nel mondo, dal food, al fashion sino al mobile che è riuscito a posizionarsi anche sui mercati esteri, risulta essere in uno dei suoi momenti maggiormente positivi. Viviamo in un Paese che esporta circa 500 miliardi di euro l’anno: nessuno fa come noi in Europa tranne la Germania! Allora che cosa non va ? Che cosa non funziona? La risposta è: tutto il resto. Le imprese continuano ad esse considerate delle realtà secondarie e non centrali della nostra società : la costituzione non ne parla neanche, come se il lavoro fosse qualcosa di astratto creato solo dalla volontà del legislatore e non dal mercato e dalle imprese che stanno competitivamente sul mercato. Esiste un limite culturale a riconoscere la centralità dell’ impresa.

Chi legifera centralmente o localmente, chi deve decidere una nuova tassa, chi deve introdurre un ulteriore regolamento territoriale, chi deve obbligare ad un ulteriore vincolo burocratico, lo fa spessissimo a scapito dell’ impresa e questo lo si percepisce in continuazione. Le delusioni sono state tante anche quando si credeva in politici ed amministratori pubblici sensibili e preparati.

Il 2014 vedrà un Pil a + 0,7% ed il 2015 al +1,2% ma tali crescite non permetteranno di riassorbire la disoccupazione che anzi crescerà leggermente nel 2014 al 12,4% per poi stabilizzarsi al 12,2% nel 2015.

Non basta !

In Italia servono crescite del 3/4% per recuperare la ricchezza perduta dal Paese . La strada non sono le tasse ma il rispetto del ruolo dell’ impresa e degli imprenditori ( il che vuol dire rispettare anche i lavoratori). La strada è ristrutturare profondamente la PA. La strada è porre il divieto di nuove tasse . La strada è una massiccia vendita del patrimonio pubblico e non una patrimoniale sul patrimonio privato.

La crescita nostro paese è possibile solo se la politica farà la sua parte e se le aspettative torneranno positive, solo allora gli imprenditori ricominceranno ad investire in un Paese in cui credono profondamente.

 

Massimo Manelli, direttore di Confindustria Monza e Brianza

 

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