Attualità

Votata la fusione di Alsi in Brianzacque. Scoppia la polemica

È stato approvato nella seduta del consiglio comunale monzese di ieri il progetto di fusione per l'incorporazione della società partecipata Alsi spa in Brianzacque srl. L'Osservatorio Antimafie MB - Comitato Beni Comuni MB Insorgono.

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È stato approvato nella seduta del consiglio comunale monzese di ieri il progetto di fusione per l’incorporazione della società partecipata Alsi Spa in Brianzacque Srl. Con 26 voti favorevoli, un solo astenuto (Paolo Piffer, Cambiamonza), e due contrari (Nicola Fuggetta e Gianmarco Novi, Movimento 5 stelle) si è così compiuto il completamento del percorso di riorganizzazione del servizio idrico integrato.

Un ordine del giorno, quello dell’Assise cittadina, che ha suscitato però non poche polemiche. Ad alzare i toni è l’Osservatorio Antimafie MB- Comitato Beni Comuni MB:  «Questa sera in consiglio comunale hanno votano per la fusione di ALSI in Brianzacque, in linea con l’affidamento del servizio idrico a quest’ultima azienda che, oltre a essere coinvolta con il suo ex presidente in inchieste giudiziarie, oltre ad essere coinvolta in presunte irregolarità per richiesta fondi della regione, non ha i requisiti di legge» questo è quanto il comitato ha diffuso attraverso una nota stampa.

Parole gravi, come macigni, che pesano ancora di più alla luce delle ultime vicende che vedono la città di Monza tristemente alla onori della cronaca: «Con questo atto tutto il movimento per la legalità e la trasparenza viene cacciato indietro, mentre la corruzione e il malaffare continuano a prosperare in  Brianza. – prosegue la nota stampa – Oltre al merito, anche nel metodo vi è stata scarsa trasparenza. Questa sera a relazionare era presente il segretario comunale Spoto che, essendo membro del C.d.A di Brianzacque, avrebbe, anche solo per opportunità, dovuto assistere e basta. Scandalosa e inaccettabile risulta l’ennesima minaccia pronunciata dal Sindaco Scanagatti in merito alla messa a gara del servizio se, come tra l’altro appare certo, l’affidamento in favore di Brianzacque cesserà ex legge al 31 dicembre. […] La Costituzione contiene un principio democratico che è posto a garanzia della sovranità popolare, ovvero il principio di legalità amministrativa. Se queste cose le fa la destra berlusconiana tutti si scandalizzano, se le fa lo pseudo centrosinistra è tutto normale, anzi meritorio. A maggior ragione il movimento per la difesa della legalità e dei Beni Comuni devono continuare nella battaglia per difendere e far affermare questi valori essenziali per la democrazia».

Roberto Scanagatti

Roberto Scanagatti

Nella seduta di ieri sera il primo cittadino monzese Roberto Scanagatti ha spiegato come «fosse necessario rispettare il termine perentorio del 31 dicembre per il completamento del processo di fusione poichè, in caso contrario, si sarebbe andati incontro all’istituzione di una gara di appalto».

A sollevare dei dubbi in aula anche Nicola Fuggetta, Movimento 5 stelle: «cosa accadrebbe se la Provincia di Monza e Brianza dovesse venire meno?». La questione non si pone per il sindaco di Monza che ha risposto: «Allo stato attuale le situazione prevede che, nel caso in cui la provincia dovesse venir meno, diventerebbe un ente di secondo livello. Il problema dunque non sussiste, si tratterebbe semplicemente di una altra governance».

Sulla questione “prevenzione dei reati” si è invece espresso il segretario generale Mario Spoto: «Il piano c’è: i membri di vigilanza lavoreranno in modo tale da garantire la massima trasparenza. Sono inoltre partiti degli approfondimenti per capire gli illeciti commessi in passato». 

 

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