Economia

St: Governo conferma quote azionarie. Dubbi sugli investimenti

Incontro in chiaro scuro al ministero dello sviluppo economico di Roma fra Rsu e sindacati in rappresentanza dei lavoratori di St con i vertici aziendali e i rappresentanti del governo.

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Incontro “chiaro scuro” al ministero dello Sviluppo economico di Roma fra Rsu e sindacati in rappresentanza dei lavoratori di St con i vertici aziendali e i rappresentanti del Governo. Stop a qualsiasi ipotesi di vendita di quote azionarie da parte dello Stato ma investimenti ancora non confermati per il 2017. Questo in sintesi quanto emerso dal tavolo di lavoro che si è svolto in mattinata a Roma, che segue la manifestazione di lunedì dei lavoratori.

L’azienda di microelettronica con sede ad Agrate Brianza era stata al centro della cronaca dopo l’annuncio da parte del presidente del consiglio Enrico Letta di vendita di parte delle quote azionarie delle maggiori aziende italiane in cui lo Stato investe. Una preoccupazione oggi allontanata dai rappresentanti del ministero: “Il governo, per voce del suo funzionario presente all’incontro, ha escluso una privatizzazione di St, escludendo anche una minima cessione di quote societarie – afferma Gigi Redaelli, segretario Fim Cisl Brianza – la convenzione fra governo francese e italiano, che detengono ognuno il 13,5% di St, prevede che ci sia una pariteticità fra le quote delle due nazioni e se una delle due decide di abbassare la propria partecipazione lo può fare solo con il consenso dell’altra che a sua volta dovrà anch’essa calare la propria percentuale”.

Riguardo agli investimenti previsti per il 2017 per la cifra di 540milioni di euro, che sarebbero divisi fra la sede di Catania e quella di Agrate, i vertici dell’azienda non hanno però dato un certezza sul rispetto delle date. I motivi principali sembrano essere dovuti alla situazione economica che ad oggi non sembra dare garanzie come negli anni passati: “Se la cifra da investire per l’innovazione è stata confermata, non c’è nessuna conferma per la data, che da quanto ci è stato detto, potrebbe slittare anche oltre il 2017 – continua Redaelli – per noi sindacati gli investimenti dovrebbero essere anticipati per mantenere alta la competitività dei prodotti St da subito e ripartire dando anche nuova linfa alla sorella Micron di cui ad oggi non conosciamo possibili tagli occupazionali”.

Settimana prossima i rappresentanti del ministero incontreranno i vertici della Micron per capire quali sono le reali intenzioni della multinazionale sul territorio italiano, che ha da poco annunciato a livello mondiale una diminuzione del 5% della propria forza lavoro. Domenica 15 inizierà il trasloco di Micron dall’attuale sede di Agrate alla nuove sede di Vimercate nel quartiere Torri Bianche.

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