Secondo la tradizione, la cena di mezzanotte, consumata dopo la messa di Natale, nell’Alta Brianza era a base di zuppa di trippa con fette di pan di mistura. Nella Bassa Brianza, invece, si portavano in tavola trippa in umido con fette di polenta abbrustolita o di pan giallo.
Decisamente più sostanzioso il pranzo di Natale: “boggia” (salame crudo) e altri salumi affettati; come primo risotto giallo con la luganega e le cotiche, seguito da pollo e manzo lesso con cetriolini sott’aceto, oppure polli arrosti, tacchino e cappone, accompagnati da patate e insalata. Concludevano il pasto gorgonzola, mele e noci, focaccia casalinga e torrone – il panettone solo a partire dal 1915.
Un patrimonio inestimabile di ricette, usi e costumi, storia e tradizioni quello che contiene “Vecchia Brianza in cucina“, del quale qui sopra abbiamo trascritto un breve stralcio. L’opera di Ottorina Perna Bozzi è appena stata ripubblicata con felice intuizione dalla casa editrice Ibis Edizioni e si appresta a conquistare un posto d’onore in ogni cucina che si rispetti. Perché seguendo le indicazioni dell’autrice, spesso paragonata per valore dei suoi scritti in ambito culinario a Pellegrino Artusi, sarà possibile far rivivere tra le proprie pareti domestiche quei sapori e quegli aromi tipici delle vecchie case lombarde che oggi rischiano di svanire.
Ottorina Perna Bozzi, scomparsa nel febbraio di quest’anno all’età di 104 anni, ha avuto il grande pregio di esser riuscita a mettere ordine nell’infinità di ricette della cucina lombarda e brianzola. Nelle 360 pagine di “Vecchia Brianza in cucina”, accompagnate da immagini storiche in bianco e nero, non solo è possibile conoscere i numerosi metodi di preparazione dei diversi piatti, suddivisi in numerose e dettagliate categorie, ma anche imparare numerose nozioni sulla nascita, la crescita e lo sviluppo dell’arte culinaria in Brianza.
Per informazioni: www.ibisedizioni.it
commenta