Un antipasto a base di: manto stradale praticamente inesistente, pozzanghere e totale mancanza di segnaletica orizzontale. Questa la situazione descritta da un nostro lettore che, nell’ambito dell’inchiesta condatta da MB News “Monza e le strade pericolose: vita da pedone“, ha inviato la sua segnalazione alla nostra redazione.
Questa volta ad essere sotto la lente di ingrandimento è via Carissimi, stradina chiusa, perpendicolare a Via Boito. «Come potete vedere dalle foto, è una strada devastata con un manto stradale ormai inesistente. Pericolosa per i pedoni e fra questi ci sono anche alcuni anziani e bambini che abitano nella strada. Quando piove o quando nevica diventa impraticabile. Potete immaginare anche la situazione zanzare, praticamente presenti quasi tutto l’anno. E’ una situazione ormai insopportabile – scrive – Come residenti più volte abbiamo contattato le varie amministrazioni che si sono succedute al governo della città ma, a parte qualche risposta di circostanza non abbiamo ricevuto nessuna indicazione. Solo l’ultima amministrazione, nella persona dell’Assessore Marrazzo è riuscita (con fatica) a capire che la strada risulta privata».
Ed è proprio su questa rivelazione che le speranze dei residenti di via Carissimi si sono arenate. «Il Comune in realtà potrebbe essere proprietario di qualche metro quadro di strada e questo potrebbe farlo rientrare fra gli “interessati” alla sistemazione della stessa. – prosegue il lettore – D’altra parte la strada è privata solo burocraticamente ma non di fatto, perchè è aperta a tutti e soprattutto al parcheggio delle auto e al passaggio delle persone che vanno all’ospedale. Quindi ci troviamo in una situazione per la quale non possiamo sistemarla da soli perchè risulta complicato mettere insieme i singoli proprietari, perchè dovremmo chiuderla e perchè dovremmo in ogni caso coinvolgere il Comune … d’altra parte il Comune probabilmente non può sistemarla fino a quando non sarà chiarita la sua posizione per non incorrere, credo, in procedimenti della Corte dei Conti».
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