Sociale

Counseling per chi ha perso il lavoro: lo organizza la Cgil di Monza

Il Servizio Orienta Lavoro della Cgil di Monza e Brianza offre un servizio di counseling rivolto a chi ha perso il lavoro.

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Un progetto di counseling per sostenere chi ha perso il lavoro. È quello che propone il Sol, il Servizio Orienta Lavoro della Cgil di Monza e Brianza. Il servizio, realizzato grazie al contributo di un’esperta, la dottoressa Lodovica Vecchi, è cominciato già settimana scorsa per gli iscritti al Nidil e a chi si era già rivolto al servizio di orientamento della Cgil: ora apre anche agli esterni.

Il counseling può essere uno strumento utile per affrontare un periodo di disagio e difficoltà, come quello seguente alla perdita del lavoro: grazie a dei colloqui individuali, si cerca di cominciare un percorso di crescita personale per sviluppare consapevolezza, assunzione di responsabilità, fiducia nelle proprie risorse, capacità di decisione autonoma, e ampliamento del proprio punto di vista.

«Spesso chi ha perso il lavoro è incapace di guardare alla disoccupazione in senso oggettivo, ma si lascia assorbire dal “ruolo” del disoccupato, facendosi trascinare dalla negatività – spiega la dottoressa Lodovica Vecchi -. Il più delle volte entrano in gioco delle resistenze mentali, come la paura di cambiare e di mettersi in gioco, o la riluttanza ad iniziare da capo con un nuovo lavoro. E la negatività finisce per ripercuotersi su altri aspetti della vita personale, soprattutto quella di famiglia e di coppia». Può esserci il caso del marito che non sopporta l’idea di “farsi mantenere” dalla moglie, o del genitore che si vergogna di fronte ai figli perché non ha più un lavoro; c’è chi sembra aver perso la propria identità, chi non ha più stima di sé, chi esita a rimettersi in gioco, temendo di non essere più adatto per il mondo del lavoro, divenuto più giovane e tecnologico. «Il counselor non è un terapeuta – precisa la dottoressa Vecchi -. L’approccio non è diagnostico o patologizzante, ma quello di chi tende ad aiutare la persona ad auto-investigarsi, prendere consapevolezza e responsabilità. La persona non è passiva, anche se molti cercano una sorta di “pacchetto preconfezionato” o semplicemente uno “sfogatoio”: il counseling lavora invece sul meccanismo per innestare il mutamento».

«Abbiamo avuto un’ottima risposta iniziale: dopo le prime due ore avevamo già fissato 5 appuntamenti – racconta Simone Cereda, responsabile del Sol di Monza e Brianza -. I primi contatti sono di 40/50enni, tutti con un buon curriculum e una lunga esperienza di lavoro a tempo indeterminato, per lo più tecnici e impiegati di qualificazione medio-alta: spesso per loro è più difficile, chi ha sempre avuto un impiego è comprensibilmente più disorientato rispetto alla fascia dei 30enni, ormai abituati alla precarietà lavorativa».

Il percorso di counseling normalmente non è lunghissimo, anche se il numero degli incontri (in genere almeno 6, a cadenza settimanale e della durata di un’ora ciascuno) dipende dal tipo di problema e dalla capacità di reazione personale. Il servizio è gratuito ed aperto a tutti. «Questa è una sperimentazione, siamo il primo caso in Italia – dice orgoglioso Cereda -. Volevamo affiancare il Sol, che si occupa degli aspetti più pratici della ricerca del lavoro, con un servizio che mirasse alla persona».

Per informazioni, potete contattare il Sol telefonicamente ai numeri: 039 273 12 14 o 331 623 63 04, oppure inviare una mail a: nidilbrianza@cgil.lombardia.it

by G.S.

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