Salute

Monza, trapianto rigettato e mano bionica. Primo caso al mondo

La prima mano bionica su un uomo. Succede a Monza, dove Marco Lanzetta, luminare della chirurgia della mano e professore presso l'Istituto Italiano di Chirurgia della Mano a Monza, ha trapiantato su un paziente una estremità artificiale.

ospedale-letti-mb

La prima mano bionica su un uomo. Succede a Monza, dove Marco Lanzetta, luminare della chirurgia della mano e professore presso l’Istituto Italiano di Chirurgia della Mano a Monza, ha trapiantato su un paziente una estremità artificiale in sostituzione di quella ricevuta da donatore umano nel 2000 che lo scorso giugno, dopo una grave crisi di rigetto, fu necessario rimuovere.

Il paziente, Valter Visigalli, 48 anni, è stato il primo uomo ad aver beneficiato di un trapianto di mano monolaterale e il primo ad avere una mano “bionica”. Straordinari i tempi di recupero, l’uomo in poco più di due settimane è già in grado di guidare, scrivere e lanciare una palla.

«Abbiamo sostituito il trapianto da donatore umano – ha spiegato Lanzetta – con quello da ‘donatore tecnologico’. L’utilizzo di questa protesi di mano bionica apre importantissimi scenari per le persone che subiscono amputazioni di arti, e che potrebbe far diventare il trapianto di mano, se fatto in giovane età, una misura temporanea, nel caso vi siano effetti collaterali d rigetto o cali di funzione, come avvenuto per Valter. Questo perché in questi anni ha acquisito una rappresentazione cerebrale della mano e la sua muscolatura del braccio è stata allenata e sollecitata».

La protesi, realizzata da un’azienda con sede a San Marino, è internamente in titanio e carbonio, ed esternamente in silicone.

MBNews è anche su WhatsApp. Clicca qui per iscriverti al canale e rimanere sempre aggiornato.
Più informazioni
commenta