Economia

Cgil, Cisl e Uil contro la Legge di Stabilità. Sciopero e corteo anche in Brianza

Domani a Monza manifestazione in centro. Ritrovo in largo Mazzini e corteo fino in piazza Roma, dove ci sarà il comizio finale con Maurizio Laini, segretario generale Cgil Monza e Brianza

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“La Legge di Stabilità presentata dal Governo non realizza quella svolta nella politica economica necessaria al Paese per uscire dalla recessione e tornare a crescere”. Insomma ai sindacati, Ggil, Csil e Uil, proprio non va giù, le loro aspettative erano ben diverse e così hanno indetto per domani, 15 novembre, quattro ore di sciopero a livello territoriale. “Questa mossa non sposta una risorsa verso quello che noi riteniamo fondamentale ovvero occupazione, sviluppo e riattivazione del mercato domestico. E’ solo così che si possono portare soldi alle famiglie e ai lavoratori” commentano i segretari generali di Monza e Brianza, Maurizio Laini (Cgil), Marco Viganò (Cisl) e Luigi Soldavini (Cisl).

In dettaglio nella provincia brianzola lo sciopero è stato indetto per le prime quattro ore del turno o della giornata. Fanno eccezione la scuola che si limiterà ad un’ora la prima o l’ultima del tempo pieno, nelle Poste la proposta è stata accolta per le ultime quattro ore e per il trasporto pubblico: il personale viaggente sciopererà dalle 18 alle 22, mentre il personale del treno dalle 10 alle 14 (Clicca qui per i dettagli sul mezzi pubblici).

Per dare forza alla richiesta di modifica della Legge di Stabilità a Monza è pronta una manifestazione unitaria. Il ritrovo è fissato alle 9.30 in largo Mazzini. Il corteo attraverserà le vie del centro per raggiungere poi piazza Roma dove per le ore 10.45 è previsto il comizio conclusivo tenuto dalle sigle sindaci uniti. Sul palco parlerà Maurizio Laini, che toccherà punti quali la riduzione delle tasse ai lavoratori e pensionati, rivalutazione delle pensione e maggiore efficienza della spesa pubblica. Ma non solo, i sindacati snoccioleranno anche proposte concrete.

E intanto sul fronte dell’occupazione i segnali non sono positivi. Cgil, Cisl e Uil MB sottolineano le difficoltà con riferimento alla situazione del vimercatese. “Il polo industriale noto come ex Ibm, St contava solo 3 anni fa 10mila persone, adesso invece ci sono 3mila lavoratori tra esuberi, licenziamenti e a rischio trasferimento. Quello che dovrebbe essere il futuro dell’economia brianzola sta subendo un colpo durissimo, basta guardare la chiusura di Bames e Sem o il piano di delocalizzazione attuato da Alcatel” – sottolinea Laini.

In foto da sinistra: Luigi Soldavini (Cisl), Marco Viganò (Cisl) e Maurizio Laini (Cgil)

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