Allenamenti che sorprendono. A Seveso il softball giovanile si allena ad occhi chiusi

Allenamento sperimentale tra la squadra si softball sevesina under 13 e i ragazzi non vedenti della squadra di baseball dell’Istituto dei Ciechi di Milano.
È l’amicizia tra due allenatori che ha portato all’organizzazione dell’incontro, martedì 26 novembre, di due squadre diverse tra loro, ma unite dall’amore per uno sport venuto dagli Stati Uniti: una femminile under 13 di softball, le “Flames Flash” di Seveso, e una milanese di baseball che vede impegnati in campo ragazzi non vedenti, i “Lampi”. I due gruppi si sono incontrati nella palestra della scuola media Leonardo da Vinci in via De Gasperi a Seveso, per allenarsi insieme e dimostrare, a se stessi e al pubblico presente, che lo sport è in grado di superare tutte le barriere.
«Lo scopo non è solamente quello di promuovere uno degli sport per disabili di maggior successo, il baseball per non vedenti – spiega Ozy Miani, allenatore insieme a Fabrizio Brandazzi delle Flames Flash, che nel 2013 sono arrivate al 4° posto del Campionato ragazze. – Uno dei nostri obiettivi era soprattutto quello di sperimentare con le ragazze tecniche di allenamento diverse, per stimolare le capacità di coordinazione, percezione, equilibrio».
I “Lampi”, squadra nata all’interno del gruppo sportivo dell’Istituto dei Ciechi in via Vivaio 7, a Milano, sono i Campioni d’Italia in carica del baseball per non vedenti. «I miei ragazzi non sono foche ammaestrate – dice orgoglioso l’allenatore, Fabio Giurleo. – Li tratto non da ciechi, ma da giocatori di baseball».
«L’esperienza dello sport è importante per i non vedenti, anche se spesso i genitori tendono ad essere troppo apprensivi e quindi ad ostacolarli – spiega Lorenzo Vinassa de Regny, coordinatore del Gruppo Sportivo Non Vedenti di Milano. – Alcuni di loro, soprattutto i nati ciechi, hanno anche problemi di movimento, ma ognuno ha le sue attitudini e può migliorare, anche aiutati da noi: normalmente ogni squadra è composta anche di 3 vedenti, per sorvegliare il gioco e impedire incidenti. Corrono guidati da noi, lanciano seguendo il suono della nostra voce: vi stupireste nel vedere quanto può essere accurato un loro rilancio. A Milano sono due le squadre di baseball per i non vedenti; altrove, in Italia, ci sono solo a Bologna, Malnate e Cagliari, anche se si sta tentando di fondarne altre a Verona, Vicenza e Brescia».
L’allenamento comincia con una dimostrazione da parte dei tre giocatori dei “Lampi” che sono venuti ad allenare le sevesine: Matteo Briglia, 45 anni; Davide Moreschi, 27; Matteo Comi, 25.
I tre lanciano e ricevono usando una pallina con all’interno dei sonagli, per poterne identificare il movimento seguendone il suono. Si mettono poi a correre da una base all’altra guidati dall’allenatore, che batte le mani sempre più velocemente mano a mano che si avvicinano al traguardo. L’acustica della palestra non aiuta: in campo aperto i risultati sono certo migliori, ma per noi spettatori è già sorprendente. È poi il turno delle “Flash Flames” di mettersi alla prova. Il loro allenatore ne approfitta per una “predica”: «In campo, i bravi giocatori non si orientano solo con la vista, ma anche con l’udito».
Le due squadre, intanto, progettano per quest’estate una partita da svolgersi sul campo di baseball di Seveso.
by G.S.