Attualità

Vimercate e la ‘ndrangheta in città: il sindaco non ci sta

Mercoledì alcuni membri della maggioranza di Pd e Sel faranno un presidio in piazza Roma contro quello che considerano il “fango mediatico” gettatogli addosso dai due articoli pubblicati sul “Fatto quotidiano”.

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Un’amministrazione condizionata ambientalmente dopo le minacce e il tentato sequestro subite da un imprenditore. È questa l’accusa del Pm Marcello Musso e ripresa in due articoli dal “Fatto quotidiano” che ritrae Vimercate e la sua amministrazione sotto scacco della criminalità organizzata. Immagine che il sindaco non vuole proprio accettare.

Tutto nasce per un terreno di proprietà di Giuseppe Malaspina a pochi passi dal centro di Vimercate: nel 2011 l’imprenditore, che ha passato più di un decennio in carcere per omicidio, chiede al comune di Vimercate di inserire il proprio terreno nel Pgt. Notizia arrivata alle orecchie della famiglia Miriadi, che avanzava diritti di proprietà sul terreno, risultati poi infondati. Iniziano minacce a Malaspina, colpi di pistola verso la sede di una delle sue società e bombe incendiarie. Il tutto concluso con il tentativo di sequestro del fratello di Malaspina nell’ottobre 2011.

Il sindaco Paolo Brambilla

Il sindaco Paolo Brambilla

Nel settembre 2012 scattano le manette per i fratelli Giovanni e Vincenzo Miriadi, (figli di Assunto Miriadi, ucciso a colpi di kalashnikov nel 1990 in via Passirano a Vimercate, ndr) e per il cugino Mario Girasole e Isidoro Crea, accusati di tentato sequestro e minacce. Le indagini della Dia sottolineano come in questa situazione non si debba parlare di criminalità organizzata ma solo di criminalità. Dopo essere state per un anno nelle mani del pubblico ministero Paola Biondolillo il fascicolo passa al collega Marcello Musso nel settembre 2013, che riformula le accuse parlando di metodo mafioso e di condizionamento ambientale dell’amministrazione dopo i fatti avvenuti: “Prendo atto in questa vicenda che è diventata verità colata la linea difensiva del pubblico ministero – afferma il sindaco Paolo Brambilla – Da anni su quell’area di proprietà di Malaspina non sono mai cambiate le previsioni urbanistiche. Come spesso accade, come sindaco insieme ai tecnici del comune ricevo spesso imprenditori che fanno richieste per edificazioni sui propri terreni. Fra queste ho ricevuto anche quella di Malaspina, che nel febbraio del 2013 è stata rigettata, molti mesi dopo le minacce subite da Miriadi e qualche mese dopo gli arresti: voglio ribadire che non siamo mai stati condizionati da qualcuno nelle nostre scelte e personalmente non ho mai avuto contatti con i Miriadi”.

Mercoledì alcuni membri della maggioranza di Pd e Sel faranno un presidio in piazza Roma contro quello che considerano il “fango mediatico” gettatogli addosso dai due articoli pubblicati sul “Fatto quotidiano”: “Ho letto certe cose nell’articolo e nei commenti sottostanti che mi fanno rabbrividire – continua il sindaco – Da 20 anni nè Miriadi nè Malaspina hanno mosso un mattone a Vimercate, questi sono i fatti e nè io, nè nessun altro ha mai subito pressioni in tal senso, ma scherziamo? Qua non si nega quello successo e la presenza di personaggi poco raccomandabili, ma nessuno può insinuare che il comune di Vimercate sia in qualche modo influenzato dalla malavita”.

A sostegno dell’accusa di condizionamento ambientale, il Pm Musso riporta anche una dichiarazione spontanea fatta ai carabinieri dal deputato di Vimercate Roberto Rampi, che dopo gli arresti avvenuti a ottobre, ha informato della sua conoscenza di Lara Girasole, sorella di uno degli arrestati e per alcuni anni, dal 2001, nella sezione locale del Pd: “Mi sono sentito in dovere di informare i carabinieri di Vimercate della mia conoscenza di Lara dopo l’arresto di suo fratello – afferma Rampi – ho semplicemente esposto al capitano che la conoscevo, ma che non avevo mai avuto alcuna sua richiesta su argomenti come l’urbanistica o altro. Ho fatto questo come un dovere e non capisco come si possa pensare il contrario”.

A sostegno dell’amministrazione di Vimercate arrivano anche i sindaci dell’area del vimercatese che hanno deciso, su proposta del primo cittadino di Bellusco, Roberto Invernizzi, di firmare congiuntamente una lettera. I comuni che hanno dato la propria solidarietà sono Arcore, Agrate, Bellusco, Ornago, Mezzago Concorezzo, Bernareggio, Ronco Briantino, Usmate, Cornate d’Adda, Carnate.

 

RIPORTIAMO QUA SOTTO IL TESTO INTEGRALE DELLA LETTERA:

In questi ultimi giorni abbiamo letto un articolo su Il Fatto Quotidiano ove viene descritta la collusione delle ultime amministrazioni comunali di Vimercate e di un parlamentare con la ‘ndrangheta. L’argomento è stato ripreso anche dalla stampa locale.

Questo nonostante sia immediatamente evidente l’inconsistenza del teorema proposto.

Nel merito esprimiamo solidarietà a tutti gli amministratori di Vimercate, tanto del recente passato quanto quelli attuali, sicuri che mai hanno posto in essere comportamenti di connivenza con la malavita organizzata.

Condanniamo l’atteggiamento di chi con approssimazione, dabbenaggine o strumentalità, dice e non dice, mischia fatti e misfatti, lancia accuse ma  non porta prove, rischiando di agevolare il compito di chi, sfruttando la situazione di confusione e delegittimazione, vuole inquinare le nostre sane Istituzioni con metodi mafiosi.

Come si fa a sostenere che un’ amministrazione pubblica è condizionata da fatti e atteggiamenti criminosi solo per il fatto che questi si sono verificati sul proprio territorio?

Leggiamo in tutto questo l’ evidente tentativo di fare di ogni erba un fascio, di screditare e diffamare anche le Istituzioni locali più vicine ai bisogni dei cittadini, i Sindaci e gli Amministratori locali.

Leggiamo in tutto questo la volontà di disinformare, di creare un clima di sospetto diffuso nel quale prospera la calunnia e non un comune intento di perseguire i fenomeni mafiosi ed i comportamenti mafiogeni.

Non è lontano il giorno in cui, continuando sulla strada della gratuita diffamazione e della delegittimazione , affonderemo velocemente nell’anarchia e nella illegalità.

Affonderemo tutti, tutti insieme. Anche chi con la propria penna pensa di esserne indenne.

Noi invece vogliamo ribadire con forza l’attenzione e l’impegno personale e delle nostre amministrazioni nei confronti del pericolo di infiltrazioni mafiose tanto nella cosa pubblica quanto in ogni altro settore delle comunità che abbiamo l’onore e l’onere di rappresentare. Siamo disponibili al confronto ed aperti ad ogni iniziativa, con particolare riguardo alla formazione ed all’informazione, che possa garantire oggi e domani una sempre più forte e condivisa cultura della legalità che è primo baluardo contro ogni fenomeno criminale.

Ezio Colombo, Sindaco di Agrate Brianza
Emilio Biella, Sindaco di Bernareggio
Maurizia Erba, Sindaco di Ornago
Daniele Nava, Sindaco di Carnate
Francesco Colombo, Sindaco di Ronco Briantino
Fabio Quadri, Sindaco di Cornate d’Adda
Antonio Colombo, Sindaco di Mezzago
Sem Galbiati, Sindaco di Cavenago di Brianza
Rosalba Colombo, Sindaco di Arcore
Roberto Invernizzi, Sindaco di Bellusco
Riccardo Borgonovo, Sindaco di Concorezzo

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