Attualità

Monza, occupazione in via Buonarroti. Denunciati gli autonomi del Foa Boccaccio

La proprietà dello stabile di via Buonarroti ha sporto settimana scorsa denuncia verso chi ha occupato la palazzina. In attesa che l'iter dello sgombero compia il suo corso, i lavori di ristrutturazione portati avanti dal Collettivo Foa Boccaccio non si arrestano.

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La proprietà dello stabile di via Buonarroti ha sporto settimana scorsa denuncia verso chi ha occupato la palazzina. In attesa che l’iter dello sgombero compia il suo corso, i lavori di ristrutturazione portati avanti dal Collettivo Foa Boccaccio non si arrestano.

Continuano a lavorare senza sosta in quello che ormai chiamano “K2o”. I giovani del collettivo autonomo Foa Boccaccio, il 12 ottobre scorso, sono entrati in possesso dello stabile di via Buonarroti 93, per mostrare ai monzese e, all’ammnistrazione cittadina, come la pratica dell’autorecupero degli appartamenti sfitti e degli stabili abbandonati sia una delle risposte concrete alla situazione di crisi che mina il diritto all’abitare.

“Armati” di rullo, ramazze e olio di gomito ormai vanno avanti imperterriti da qualche settimana nonostante una denuncia, sporta dal privato che detiene la proprietà dello stabile, penda su di loro come una spada di Damocle. I ragazzi del Foa non sono nuovi a iniziative di questo tipo tanto che il 15 maggio scorso hanno occupato simbolicamente il primo piano degli uffici dei Servizi Sociali di Monza in via Appiani con il medesemo intento.

«Occupiamo in maniera permanente K2occupato uno stabile in via Buonarroti 93, angolo piazza Bonatti, a Monza a per rilanciare lo stesso tema, facendo un passo in più: aprire a Monza un punto di incontro per riflettere insieme sui problemi generati dalla crisi individuando soluzioni originali e praticabili, attraverso uno sportello per il diritto alla casa, laboratori anti-crisi, servizi di mutuo aiuto, condivisione di saperi, offrendo in maniera incondizionata uno spazio-rifugio a persone o famiglie sfrattate. – scrivono sulle pagine del loro blog – Contiamo di rendere perfettamente agibile e ospitale questo spazio entro fine novembre per ospitare la prima famiglia esclusa dalla graduatoria d’emergenza che si è aperta il 14 ottobre».

Sta di fatto, però, che la proprietà non ha gradito il gesto ed è partita la richiesta di intervento da parte delle forze dell’ordine.

Ecco le foto che testimoniano l’occupazione.

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