Politica

Monza. Consiglio ad hoc sul “lavoro”, utile? Piffer: “Delle criticità esposte nessuna di nostra competenza”

Un consiglio comunale convocato ad hoc per discutere il delicato tema del lavoro ma per il consigliere Piffer la “seduta straordinaria” non è stata molto utile. Ed è polemica.

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Un consiglio comunale convocato ad hoc per discutere il delicato, oggi più che mai, tema del lavoro al cospetto dei vertici delle parti sociali quello convocato lunedì, 21 ottobre in piazza Trento. “Una seduta fiume utile si all’Assise monzese se solo si fosse discusso di competenze comunali”. A sollevare la questione in aula Paolo Piffer, capogruppo di CambiaMonza che nel suo intervento ha posto sul tavolo come  “poche criticità con chiaro riferimento a delle responsabilità o competenze comunali” siano state discusse in aula.

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Paolo Piffer
consigliere comunale CambiaMonza

«Quando è stato deciso di convocare un Consiglio Comunale sul tema del lavoro, ho trovato subito l’idea molto utile ed interessante, perché a differenza di molti altri miei colleghi in Aula ho avuto poche occasioni di interfacciarmi con realtà come Confindustria, Confcommercio e Confartigianato. – spiega Piffer – Ho trovato altresì utili le analisi di ognuno dei relatori su tutti quei motivi che stanno rendendo la ripresa economica così difficile. Purtroppo però poche delle criticità esposte facevano riferimento a delle responsabilità o competenze comunali, in realtà quasi nessuna. Frustrato dal senso di impotenza rispetto ad un incontro che aspettavo con ansia, mi sono permesso di condividere con l’Aula le mie perplessità sul come avremmo potuto concretizzare una circostanza così preziosa, su cosa avremmo potuto fare per Monza, quali agevolazioni, quali iniziative. Alle soluzioni magiche non credo, ma alla costruzione collettiva di una ricetta per provare a raggiungere piccoli obiettivi a breve e medio termine si, potevamo farcela. Ho interpretato male la seduta? Può essere. Potevo usare altre parole? Forse. Ma nulla può giustificare a mio avviso l’intervento del Sindaco. Definire una posizione diversa dalla propria come un insulto all’intelligenza è decisamente troppo. Non è la prima volta che succede, e temo che non sarà neanche l’ultima».

A fare saltare sulla sedia il consigliere Piffer è stato l’intervento del borgomastro a chiusura dei lavori:

Roberto Scanagatti sindaco di Monza

Roberto Scanagatti sindaco di Monza

«Io, a differenza di altri considero importante questo consiglio e affrontare un problema come quello del lavoro che non aveva mai come oggi varcato la porta del consiglio. – ha spiegato il Scanagatti-  Non potevamo pensare di uscire da questa aula con delle ricette risolutive: offenderebbe l’intelligenza non solo nostra ma di chiunque. Non bisogna eludere la questione ma affrontarle direttamente. È stata una seduta che ci ha arricchito perchè il confronto c’è stato a differenza di quanto sostiene qualcuno. Noi abbiamo l’obbligo di assumerci le nostre responsabilità. Non banalizziamo, io non sono assolutamente d’accordo con chi afferma che non abbiamo affrontato la questione monzese e cosa si sta facendo, qui c’è un tessuto associativo che con fatica e impegno cerca di dare delle risposte. Non stiamo parlando di un qualcosa di evanescente ma di storia, cultura e tradizione dell’imprenditoria che è un asso portante del nostro paese. Come amministratori siamo chiamati a dare delle risposte concrete».

Intenzionato a non cambiare e a restare della sua idea Piffer sostiene «Ricevere continue offese in un’Aula Istituzionale è qualcosa di davvero inaccettabile. Non voglio entrare nel merito perchè nessun motivo giustificherebbe un atteggiamento simile, e non mi importa se in passato volavano le sedie. Quella politica è morta, ma c’è ancora qualcuno di nostalgico. Io non cambio e il tempo mi darà ragione».

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