Lissone, il Terragni si ridimensiona. Dal 2003 non era conforme

L’accesso a Palazzo Terragni per motivi di sicurezza sarà consentito a massimo 149 persone. Poche, per gli standard del Terragni, che contava 250 posti a sedere.
Sicurezza prima di tutto. E come potrebbe essere altrimenti se parliamo di una struttura come Palazzo Terragni, a Lissone, nel cuore della città del mobile, contenitore principe di manifestazioni, convegni e feste. Ridimensionato, per motivi di sicurezza. L’accesso sarà consentito a massimo 149 persone. Poche, per gli standard del Terragni, che contava 250 posti a sedere.
La notizia, un po’ inquietante, è che dal 2003 Palazzo Terragni non possiede i prescritti certificati di conformità alla sicurezza rilasciati dalla Commissione provinciale di vigilanza dei Vigili del Fuoco. Lo rende noto la stessa amministrazione lissonese, dopo alcuni controlli che hanno fatto emergere l’anomalia.
Dieci anni fa si era concessa l’agibilità della struttura previa realizzazione di alcuni lavori, tra cui la riduzione dei posti a sedere dagli attuali 250 a 149, attraverso la rimozione delle prime file della platea e l’accesso solo parziale alla loggia superiore.
«Venuti a conoscenza della situazione, il sindaco e l’amministrazione – si legge in una nota stampa – consapevoli delle conseguenze penali della mancanza di autorizzazioni di sicurezza, ma soprattutto mossi dalla responsabilità nei confronti della tutela dei cittadini, hanno disposto l’immediata osservanza delle disposizioni a suo tempo prescritte, avviando nel contempo un processo di revisione totale della sicurezza dell’edificio. Sono dunque state rimosse alcune file di poltrone e non sarà ammesso l’ingresso a più di 149 spettatori. La scelta porterà sicuramente molti disagi, prima di tutto per le manifestazioni già pianificate; tuttavia i cittadini sapranno comprendere che la sicurezza delle persone viene prima di ogni altra considerazione. L’amministrazione si impegna a rendere di nuovo agibile la sala nel più breve tempo possibile e in modo definitivo, secondo le norme di legge».