Economia

Autunno caldo per Bames e Sem: a ottobre rischiano in 276

I lavoratori di Bames e Sem si stanno preparando a diverse manifestazioni e cortei davanti alle principali sedi istituzionali per far sentire la propria voce, prima che il 22 ottobre la scada la cassa integrazione per 276 dipendenti a rischio licenziamento.

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Sarà un settembre caldo quello dei lavoratori di Bames e Sem che si preparano a diverse manifestazioni e cortei davanti alle principali sedi istituzionali per far sentire la propria voce prima che il 22 ottobre la scada la cassa integrazione per 276 dipendenti a rischio licenziamento.

L’8 agosto la Bartolini, proprietaria di Bames, ha aperto la procedura di mobilità per 276 dipendenti su un totale di 291: una procedura che scadrà il 22 ottobre e che vorrà dire licenziamento per la quasi totalità dell’azienda. I lavoratori di Sem, che sono 98 in totale, quasi tutti in cassa integrazione straordinaria, vedranno scadere la propria cassa il prossimo 22 febbraio: una data non imminente come per i colleghi di Bames, ma che desta comunque molte preoccupazioni.

“Per tutte e due le società, di quello che resta della ex Celestica di Vimercate – affermano le sigle sindacali unite – abbiamo presentato istanza di fallimento al fine di estromettere Bartolini dalla gestione delle aziende, di contro per le due società le stesse hanno presentato richiesta depositata presso il Tribunale di Monza di concordato preventivo, dopo che sono state respinte dal Tribunale di Milano (dove hanno la sede legale) le richieste di concordato preventivo in continuità. Il Tribunale di Monza ha fissato udienza per rispondere il 2 ottobre per Bames e il 29 ottobre per SEM”.

E proprio queste sono le date importanti per i sindacati, insieme a quelle della scadenza delle casse: martedì 17 settembre dopo un’assemblea sindacale fissata per le 9, tutti i lavoratori in corteo raggiungeranno il comune di Vimercate per incontrare il sindaco e l’amministrazione. Lunedì 23 il corteo si sposterà davanti alla sede della provincia di Monza in via Tommaso Grossi per un incontro con il presidente della provincia, Dario Allevi. La tappa successiva sarà lunedì 30 quando il presidio sarà in Regione Lombardia. Il giorno dopo e il successivo 2 ottobre l’attenzione dei lavoratori si concentrerà sul tribunale di Monza dove si deciderà se accettare o meno la richiesta di concordato preventivo depositato dalle due società.

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