D’estate la Grigna si svela completamente agli appassionati della natura e della montagna, mostra grotte, fossili e i mestieri della montagna ancora vivi nel Parco Regionale della Grigna Settentrionale. Bellezze e tesori vicini da conoscere e sperimentare in prima persona. Un tuffo dove l’orizzonte non è chiuso da edifici e strade asfaltate e i suoni del vento e della terra sovrastano quelli provocati dalle attività dell’uomo.
Piena di sorprese e di proposte ogni giorno, l’iniziativa della Comunità Montana della Valsassina, Valvarrone, Val d’Esino e Riviera si prepara a replicare il successo della scorsa edizione. Nella prima settimana appena conclusa, dedicata ai più piccoli con l’immersione didattica nella natura e nella vita in malga, ci è già riuscita duplicando i partecipanti.
Allestito dal parco, il calendario presenta alcune curiosità come “I fossili del Grignone, c’era una volta il mare”, serata affidata ad Andrea Tintori, ordinario di Paleontologia dell’Università degli Studi di Milano per raccontare della Grigna, del suo mare che non era neppure in Lombardia (il 12 agosto a Esino Lario, edificio Asilo, replica il 14 agosto a Barzio, sala civica).
Il segreto mondo del Moncodeno non ha misteri per Stefano Turri, che lo ha studiato fin dalla propria tesi di laurea. Di grotte e di ghiacci deposti nel buio sotterraneo del Grignone parlerà durante l’incontro preparatorio alla visita, conferenza che si terrà sia a Cremeno il 9 agosto (alle 21, piazza Europa) sia a Pasturo (medesima ora, sala dell’Oratorio) il 13 agosto.
Finalmente il 16 agosto, muniti di scarponi e imbragati, si scende in quel fantastico ambiente solitamente conosciuto e ammirato solo dagli speleologi. Qui invece sarà attività a portata di tutti, ragazzini compresi. Partenza da Vò di Moncodeno nel comune di Esino Lario alle 8 e trenta. Spostiamoci sul lago, esattamente sul fascinoso Sentiero del Viandante a mezza costa, per conoscere le piante e la fauna tipica della sponda orientale del lago di Como: quattro passi nella luce e all’aria aperta assieme alla naturalista Emma Fratus il 23, 24, 28, 29 agosto; in settembre il 12, 13, 19, 20, 26 e 27, partenza dalla stazione ferroviaria di Bellano.
Poi a settembre l’ente celebra un prodotto agricolo, esclusivo del territorio: la patata bianca di Esino. Lo fa durante il weekend del 14 e 15 settembre con la ‘Tartifolfest’. Il nome, in dialetto, parla la lingua dei nonni a sottolineare una tradizione radicata, ricordando i tempi in cui la patata era il tubero per eccellenza, alimento indispensabile sulle tavole di chi viveva di economia di montagna.
A proposito di riti provenienti da lontano nel tempo, dal 27 al 29 settembre le Manifestazioni zootecniche valsassinesi offriranno un contatto vero tra chi ormai vive rinchiuso nei centri urbani e gli allevatori, anche attraverso degustazioni e con i laboratori didattici.
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