Attualità

Sequestrati 16 mln agli eredi di un pregiudicato. Beni anche in Brianza

La Guardia di Finanza di Milano, a seguito di un’indagine coordinata dalla Dda di Milano denominata “Showdown”, ha portato sequestrato in territorio italiano e svizzero società, appartamenti, conti correnti e polizze assicurative, per un valore di oltre 16 milioni di euro, frutto di anni di illecite attività di un pluripregiudicato di origini campane, trapiantato in Brianza.

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La Guardia di Finanza di Milano, a seguito di un’indagine coordinata dalla Dda di Milano denominata “Showdown”, ha  sequestrato in territorio italiano e svizzero società, appartamenti, conti correnti e polizze assicurative, per un valore di oltre 16 milioni di euro, frutto di anni di illecite attività di un pluripregiudicato di origini campane, trapiantato in Brianza.

Salvatore Izzo, già coinvolto in indagini per contrabbando, riciclaggio, ricettazione era stato condannato a sei anni per usura a seguito di una precedente indagine del Gruppo Guardia di Finanza Monza. Il suo patrimonio nascosto, nonostante Izzo sia deceduto, è stato sequestrato grazie al proseguo delle indagini da parte degli inquirenti.  Izzo è stato accusato di aver messo in piedi una vera e propria lavanderia di denaro sporco in Brianza, facendolo circolare tra Italia e Svizzera attraverso vari prestanome a cui venivano intestati beni mobili ed immobili. Il suo nome balza agli onori di cronaca nel 2008 durante la maxi inchiesta “Face-off”, che lo dipinge come il protagonista di un grosso giro di denaro celato dietro proprietà immobiliari sparse dappertutto. Oltre al ricircolo di soldi, Izzo era anche stato condannato per usura, ma proprio durante il dibattimento per il processo a suo carico conseguente alla maxi inchiesta, è deceduto per problemi cardiaci nel 2012. I beni sequestrati in attesa di giudizio quindi, avrebbero potuto tornare ai legittimi eredi in seguito all’estinzione dei procedimenti giudiziari a suo carico dopo la sua morte. Uno scenario scongiurato dai finanzieri di Monza che, in stretta collaborazione con l’Ufficio Misure di Prevenzione della Direzione Distrettuale Antimafia di Milano, attraverso articolate e serrate indagini patrimoniali e finanziarie, sono riusciti a raccogliere una serie di elementi utili a confermare l’illecita provenienza dei beni.

Le indagini hanno inoltre individuato ulteriori immobili e conti correnti dislocati in Italia ed in Svizzera, risultati anche questi indirettamente riconducibili all’imputato ed ai suoi familiari. Gli accertamenti sono culminati con la richiesta di applicazione delle misure di prevenzione patrimoniali sull’intero patrimonio riferibile al defunto, come previsto dal “Nuovo Codice delle Leggi Antimafia e delle Misure di Prevenzione”. Tra gli immobili sequestrati sul territorio brianzolo, anche un immobile di cinque piani adibito ad albergo a Muggiò, immobili ed appartamenti tra Monza e Carate Brianza e saldi di conto corrente e polizze assicurative per 2 milioni di euro. Il provvedimento del Tribunale milanese ha avuto riflessi anche oltre confine, in Svizzera.

 

 

 

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