C’è chi ha preso le distanze dalle affermazioni di Roberto Calderoli, vicepresidente del Senato, che ha recentemente paragonato il ministro per l’Integrazione, Cécile Kyenge, a un orango. C’è chi ha chiesto le dimissioni del politico padano. Ma c’è anche chi, come Paola Gregato, consigliere provinciale Monza e Brianza, ha pensato bene di gettare benzina sul fuoco: “Se fossi un orango mi offenderei”. Queste le inequivocabili parole che si leggono sul profilo Facebook della politica nostrana.
L’affaire Calderoli è su tutte le pagine dei quotidiani italiani, e anche all’estero la notizia è stata ripresa. La Brianza fa registrare l’intervento della Gregato, recentemente candidata sindaco a Lesmo, paese nel quale risiede. Dal suo sito internet leggiamo una presentazione: “Il mio ruolo di Preside di un Istituto Scolastico Superiore mi ha avvicinato alle problematiche dei giovani e delle loro famiglie e ha suscitato in me il desiderio di dedicare parte del mio tempo all’impegno sociale con un occhio di riguardo alle fasce più deboli”.
E intanto la polemica infuria ed Enrico Letta, presidente del Consiglio, parla di una “pagina vergognosa per l’Italia”. «Faccio appello a Maroni – dice Letta al Corriere della Sera – perché chiuda questa pagina rapidissimamente altrimenti si entra in una logica di scontro totale che non serve a lui, non serve a nessuno, non serve al Paese. È una pagina veramente insostenibile, a Maroni appello sincero privo di strumentalizzazioni»
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