
A una settimana dalla tromba d’aria che ha investito Cavenago, si tirano le somme sui danni a privati e comune. I punti più colpiti sono stati l’oratorio, il parco retrostante il palazzo comunale e l’azienda Ortea, a pochi passi dallo svincolo autostradale.
A una settimana dalla tromba d’aria che ha investito Cavenago, si tirano le somme sui danni a privati e comune. I punti più colpiti sono stati l’oratorio, il parco retrostante il palazzo comunale e l’azienda Ortea, a pochi passi dallo svincolo autostradale.
La cifra totale sembra aggirarsi, dopo una prima stima approssimativa, intorno ai 2milioni di euro. Un conto salato che potrà essere coperto dalle assicurazioni sugli immobili o come ha fatto lo stesso comune che ha anche chiesto lo stato di calamità: “Siamo solo all’inizio e credo che i tempi non saranno brevi – afferma il sindaco Sem Galbiati – noi abbiamo chiesto lo stato di calamità: ora la palla passa alla Regione che dovrà tenerci aggiornati”.
Ad oggi tutti i pezzi di lamiera e lana di vetro che erano sparsi per il paese sono stati raccolti. Fortunatamente sembra sparito definitivamente anche lo spauracchio amianto, che aveva aleggiato nelle ore successive lo straordinario evento atmosferico: “Per la città sono stati trovati solo pezzi di lamiera, alluminio e lana di roccia – continua Galbiati – la preoccupazione sulla possibile presenza di amianto per la città è stata scongiurata nei giorni successivi dopo diversi controlli”.