Ospedale di Carate sotto indagine per un feto morto

Ha partorito un bambino già deceduto a causa di una gravidanza difficile. Distrutta dal dolore e dalla rabbia, ora la madre vuole vederci chiaro e la Procura di Monza ha aperto un'inchiesta.


Ha partorito un bambino già deceduto a causa di una gravidanza difficile. Distrutta dal dolore e dalla rabbia, ora la madre vuole vederci chiaro e la Procura di Monza ha aperto un’inchiesta.

Una coppia come tante, entrambe si sono trasferiti in Italia dalla Bulgaria, hanno trovato lavoro e qui hanno deciso di costruire la loro famiglia. Trentotto anni, incinta, la donna è stata avvisata al sesto mese di gravidanza del fatto che il suo piccolo fosse messo in una posizione non favorevole nella pancia e di essere irrorato di sangue da una sola arteria ombelicale, anziché due come di norma accade. Preoccupata per le condizioni di salute del suo bambino, la donna ed il marito, anche lui bulgaro di 42 anni, hanno chiesto un parere ad alcuni medici del paese d’origine, i quali le hanno detto di prestare molta attenzione alle sue condizioni fisiche, in seguito alle quali il piccolo avrebbe potuto non farcela.

Residente da anni in Brianza e seguita all’ospedale di Carate, la donna però si è vista rispondere più volte che non ci sarebbe stato alcun problema e che non ci fosse bisogno di alcun monitoraggio costante, come lei stessa ha dichiarato nella denuncia.

Due mesi fa, quando la donna era ormai all’ottavo mese di gravidanza, il suo bambino è morto e lei ha dovuto partorirlo comunque. Il fascicolo della magistratura, un atto dovuto, è stato aperto nei confronti di due ginecologi dell’ospedale.

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