Iscritto all’ultimo anche il dio Apollo, che ha portato il sole dopo le piogge in stile amozzonico che si sono abbattute sulla Brianza. Iscritti, quindi, 170, arrivati alla fine 163. Non male soprattutto se tra il dire e il fare c’erano guadi con rogge impetuose, c’erano fango e sali e scendi fino alla prova finale del Gran Premio della Montagna Beta Utensili (700 metri di dislivello positivo) che i più hanno passato proprio cercando di ricordare il giorno in cui si erano iscritti.
Vincono i migliori. Come sempre nello sport, e nella Monza Montevecchia ecoTrail i migliori andavano in coppia come si correva negli tra gli anni 60 e 70 la vecchia Monza a Montevecchia, che però era su asfalto, e come hanno fatto ieri i vincitori, Dario Rognoni e Orazio Bottura (2H19’36”), come tra le donne Noemy Gizzi e Monica Casiraghi (2H58’33”) e come Chiara Moras e Dario Marchini (2H50’39”) per le coppie miste.
Sulla loro strada i pellegrini sporchi di fango si sono riscoperti passo dopo passo bambini che giocano con le pozze e atleti che scommettono con loro stessi. C’è chi si prende in giro e c’è chi prende in giro, ma c’era anche il ristoro “abusivo”, oppure quello del Monza Marathon Team che ti offre pane e salame e un sorso di vino come nelle migliori tradizioni. Un morso e via, verso Montevecchia nota per i formaggini, perchè là la sera si va da fidanzatini, ma adesso anche per la MoMoT, che ha già l’aria di essere una grande classica.
“Il ristoro abusivo”
Il gruppo del Monza Marathon Team organizzatore
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