Serrande abbassate, cartelli di affitto e di vendita e la recente ondata di negozi cinesi. La crisi non sta certo risparmiando i commercianti di Arcore, che lamentano una situazione per certi aspetti insostenibile. L’assessore al Commercio Giuliana Perillo ha in mente alcuni possibili rimedi per arginare il fenomeno. Ma le proteste non mancano, con tanto di polemica sul volantino distribuito per la festa della donna.
A chiudere sono bar, pub, negozi di alimentari e oggettistica, ma non solo. Dopo la recente chiusura della storica Macelleria Lisa, sempre in via Umberto I a breve sarà il turno di Apple Chic e di Brambilla Interni. Costi di gestione elevati, affitti cari e entrate che riescono a malapena a garantire la sopravvivenza dell’attività. Di qui la necessità di provare a cambiare le cose. L’assessore Perillo pensa di agire su più fronti: «Le difficoltà dei commercianti sono una delle priorità. Stiamo pensando a delle agevolazioni sugli affitti dei negozi e a sistemare il problema dei posteggi specialmente in via Umberto I. Stiamo lavorando molto sulla questione».
Ma proprio in questi ultimi giorni sono piovute le critiche sull’assessorato al Commercio. Lo spunto è stato dato dal caso nato l’8 marzo per la festa della donna: un volantino del Comune che invitava a “non comprare mimose, ma donare rispetto alle donne”. Un messaggio nobile quindi, probabilmente con un difetto comunicativo: alcuni commercianti hanno fatto notare come l’invito a non comprare fiori avesse «un effetto depressivo sulla vendita degli stessi». Il discorso ha poi virato su altri temi, facendo notare un malcontento diffuso presso una parte dei commercianti arcoresi.
In foto l’assessore Giuliana Perillo
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