Ambientalisti in festa: addio ai concerti nel Parco

parcodimonza-generica-alberi-mbIl Parco di Monza non sarà mai come Central Park o Hyde Park. Il progetto emerso in di questi ultimi mesi di sfruttare il polmone verde per organizzare concerti rock di prestigio sembra naufragato definitivamente.


parcodimonza-generica-alberi-mbIl Parco di Monza non sarà mai come Central Park o Hyde Park. Il progetto emerso in di questi ultimi mesi di sfruttare il polmone verde per organizzare concerti rock di prestigio sembra naufragato definitivamente.

Poche settimane fa ci aveva pensato il sindaco, Roberto Scanagatti, a raffreddare gli animi con alcune dichiarazioni in consiglio comunale. Adesso, si sono aggiunte le associazioni ambientaliste, che lunedì mattina 11 marzo hanno diramato un comunicato stampa a firma congiunta di 8 organizzazioni (comitati, associazioni, forze politiche) dal quale si evince chiaramente che la Vivo srl., la società organizzatrice del gruppo Warner, avrebbe rinunciato.

Il motivo? Sempre stando al comunicato, la ragione sarebbe da ricercare nel dissenso manifestato da cittadini e associazioni nei confronti del progetto. Per la verità, manifestazioni di protesta in giro per la città non se ne sono viste. Così come almeno per ora non si hanno documenti ufficiali che dimostrano la volontà di Vivo di abbandonare il progetto. Insomma, diciamo che secondo le associazioni chi già pensava all’idea di vedere Monza e il Parco catapultati sotto i riflettori della grande musica internazionale può stare tranquillo. Sembra proprio che la prossima estate non ci saranno migliaia di ragazzi in giro per Monza a cercare un posto per dormire o bere, non ci sarà la stampa nazionale e internazionale a parlare del Parco e non ci saranno nemmeno grandi marchi incuriositi da quando sta accadendo all’ombra della regina Teodolinda.

Non ci sarà niente di tutto questo e il mondo ambientalista monzese esulta. Esulta e al contempo punta il dito contro il presidente del Consorzio di gestione, Lorenzo Lamperti, colpevole di avere attentato all’integrità del Parco. «Riteniamo grave – hanno scritto nel comunicato – che il Consiglio di Gestione del Consorzio abbia dato il via preliminare all’operazione con ben due delibere ed il direttore si sia espresso con un parere di regolarità tecnica, in contrasto, a nostro avviso, con lo statuto stesso del Consorzio, che prevede la salvaguardia dei beni conferiti».

Ultimo aggiornamento 14 febbraio ore 14.55

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