8 marzo: l’Europa in primo piano per la parità di genere

In occasione della festa della donna, la rappresentanza della Commissione europea di Milano, in collaborazione con il Parlamento europeo, ha organizzato una conferenza dal titolo "la risposta delle donne alla crisi". La conferenza descrive l'impatto della crisi economica sulla parità di genere e sui diritti delle donne.


In occasione della festa della donna, la rappresentanza della Commissione europea di Milano, in collaborazione con il Parlamento europeo, ha organizzato una conferenza dal titolo “la risposta delle donne alla crisi”. La conferenza descrive l’impatto della crisi economica sulla parità di genere e sui diritti delle donne.

La parità tra donne e uomini è uno dei valori fondanti dell’Unione europea fin da quando la parità retributiva divenne parte del trattato di Roma del 1957. I risultati conseguiti, fino ad ora, dall’Unione europea nella promozione della parità tra donne e uomini hanno contribuito a cambiare in meglio la vita di molti cittadini e cittadine europei. Permangano però delle disuguaglianze, specie nel mercato del lavoro. In Italia, ad esempio, si calcola che solo il 25% delle donne ricopra una posizione dirigenziale (dati Eurostat 2011). In aggiunta, la crisi economica rappresenta un rischio per l’aumento delle disuguaglianze, della povertà e dell’esclusione sociale.

Allo scopo di raggiungere standard di garanzia sempre maggiori, la Commissione europea aveva già comunicato nel settembre 2011 la “strategia per la parità tra donne e uomini 2010-2015”. Tale strategia risulta ancora più importante alla luce degli obiettivi per la crescita europea rilanciati con la più recente strategia “Europa 2020”. Questa strategia promuove politiche per una crescita armoniosa, inclusiva ed intelligente. Uno dei target necessari per ottenere questo risultato è l’occupazione. L’obiettivo fissato è di un tasso di occupazione del 75% ed esso va esteso anche alle donne, che registrano i tassi di occupazione più bassi.

A testimoniare quanto i diritti delle donne rivestano un ruolo di primo piano nelle politiche della Commissione vi sono anche le dichiarazioni rilasciate lo scorso 6 marzo dalla Vicepresidente e Commissaria europea per la Giustizia Viviane Reding e da numerosi altri membri delle istituzioni europee, in occasione della giornata internazionale per la tolleranza zero contro le mutilazioni genitali femminili. La Commissaria ha sottolineato la “tolleranza zero” con cui la Ue intende contribuire all’ abolizione internazionale e tra i propri Stati membri di questa “dolorosa pratica che mina l’integrità fisica di donne e bambine”. Vivian Reding ha inoltre affermato che la nuova direttiva sulla protezione delle vittime, proposta lo scorso 18 maggio 2011, è indirizzata a garantire proprio le donne vittime di violenze, mutilazioni comprese, con “l’aiuto professionale e l’attenzione di cui hanno bisogno”.

Varie sezioni della Commissione hanno fatto eco al tema dell’eguaglianza di genere. Fra queste, il Vicepresidente della Commissione Tajani farà il punto, proprio in data odierna, sulla posizione e sul ruolo delle donne imprenditrici in Europa.

Con queste e altre iniziative, l’Europa mira a promuovere concretamente l’eguaglianza di genere.

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