Un partenariato tra economia e ambiente

Per troppo tempo abbiamo ritenuto che l'economia, l'ambiente e il benessere fossero tre ambiti distinti. Ora dobbiamo affrontare una situazione in cui sia l'economia che l'ambiente attraversano una fase di crisi. La popolazione mondiale continua a crescere, ma le risorse disponibili sono immutate.


Per troppo tempo abbiamo ritenuto che l’economia, l’ambiente e il benessere fossero tre ambiti distinti. Ora dobbiamo affrontare una situazione in cui sia l’economia che l’ambiente attraversano una fase di crisi. La popolazione mondiale continua a crescere, ma le risorse disponibili sono immutate.

Ogni giorno il pianeta accoglie 200 000 nuovi abitanti e si stima che nel 2050 nove miliardi di persone necessiteranno del triplo delle risorse, ovvero di 140 miliardi di tonnellate l’anno. Inoltre, si prevede che da qui al 2020 due miliardi di cittadini a reddito medio dei “paesi in via di sviluppo” triplichino i consumi. Stando alle proiezioni, la domanda di derrate alimentari, di alimenti per animali e di fibre aumenterà del 70%, ma il 60% degli ecosistemi che stanno alla base di queste risorse è già deteriorato. Negli ultimi cinque anni il 75% delle imprese europee ha sperimentato un aumento dei costi dei materiali.

La vecchia formula della crescita non è più praticabile, ma è soprattutto il mondo in cui tale crescita viene perseguita a essere cambiato. Nel 1990 gli attori economici a livello mondiale che effettivamente usavano le risorse del pianeta erano 1 miliardo. Nel 2000 si era passati a tre miliardi in seguito ai cambiamenti avvenuti in Cina, in India e in altre economie emergenti. Le risorse, tuttavia, sono sempre le stesse.

La situazione non è certo rosea, ma per fortuna offre innumerevoli opportunità. Si tratta solo di imparare a fare di più con meno risorse ed è questo il principio che sta alla base del programma dell’UE in materia di efficienza delle risorse. L’ultimo rapporto di McKinsey sostiene che la produttività delle risorse potrebbe generare benefici per 3 500 miliardi di dollari entro il 2030. Produrre di più utilizzando meno risorse recherebbe inoltre vantaggi sul piano climatico, permettendoci di percorrere metà del percorso verso il conseguimento degli obiettivi in materia di clima.

L’efficienza delle risorse è parte integrante della strategia Europa 2020 e della governance economica ed è inserita nelle principali proposte dell’UE in materia di energia, trasporti, agricoltura, pesca, coesione, ricerca e sviluppo, per citare solo alcune politiche. Riteniamo che questo sforzo contribuisca alla transizione mondiale verso una crescita sostenibile. Solo il superamento sostenibile della crisi può preparare l’Europa all’economia del futuro, che non può basarsi su un modello di crescita ad alta intensità di risorse come quello del XX secolo. Le tendenze globali all’aumento demografico e all’esaurimento delle risorse naturali ci costringeranno a pensare in modo diverso.

Le imprese sono già confrontate alle sfide derivanti dall’aumento dei prezzi delle risorse essenziali, alle quali rispondono cercando di sfruttare tali risorse in modo più efficiente. Gli imprenditori dedicano menti innovative all’aumento della produttività delle risorse, ma la strada da percorrere è ancora lunga. Per questo motivo il mondo dell’imprenditoria chiede ai responsabili politici di fornire un contesto in cui sia possibile investire con fiducia nell’efficienza delle risorse e in cui gli sforzi in tal senso siano ricompensati.

Per far sì che i responsabili politici, le imprese, la ricerca e i cittadini procedano tutti nella stessa direzione, la Commissione europea ha istituito una piattaforma europea di alto livello sull’efficienza nell’impiego delle risorse che fornirà assistenza e consulenza sul modo in cui attuare la tabella di marcia verso un’Europa più efficiente dal punto di vista delle risorse. L’impegno attivo di un’ampia gamma di imprese garantirà che l’efficienza energetica non si limiti a promuovere il comparto “verde”, ma determini un vero e proprio cambiamento in senso ambientale dell’intera economia.

Non c’è tempo da perdere. La piattaforma europea sull’efficienza nell’impiego delle risorse invita i rappresentanti delle imprese, dei lavoratori e della società civile a promuovere fin da ora l’efficienza delle risorse e il passaggio a un’economia e a una società circolari: un’economia che non produca più rifiuti, in cui prodotti e servizi siano progettati per essere riutilizzati e che ristabilisca le nostre risorse naturali. In questo modo si potrà superare l’attuale crisi e costruire una forte industria europea, basata su una crescita efficiente sotto il profilo delle risorse in grado di durare nel tempo. Un’economia circolare, efficiente nell’impiego delle risorse e resiliente deve essere fondata sul principio dell’inclusione sociale e della responsabilità e conseguita, ad esempio, eliminando le sovvenzioni che hanno ripercussioni negative sull’ambiente, definendo obiettivi chiari che indirizzino in una direzione precisa e indicatori che misurino i progressi, incoraggiando l’innovazione e accelerando gli investimenti pubblici e privati nelle tecnologie, nei sistemi e nelle competenze efficienti sul piano delle risorse.

Non abbiamo altra scelta che affrontare la realtà delle crescenti limitazioni e dell’aumento dei prezzi delle risorse. L’efficienza delle risorse non è una scelta né un’opzione politica, è inevitabile. Possiamo solo decidere se avviare ora la trasformazione delle nostre economie, sviluppando fattori di crescita e posti di lavoro più sostenibili e migliorando la produttività delle risorse, o se invece reagire quando ne saremo costretti in seguito a tracolli, penuria di risorse e aumento dei prezzi.

John Bruto, Ex primo ministro irlandese e ambasciatore dell’UE negli Stati UnitiJ
anez Potočnik, Commissario europeo per l’ambiente

{xtypo_rounded2} Manifesto per un’Europa efficiente nell’impiego delle risorse
http://europa.eu/rapid/press-release_MEMO-12-989_en.htm

(Firmatari)

John Bruton
[Presidente]
Ex primo ministro irlandese e ambasciatore dell’UE negli Stati Uniti

Janez Potočnik
[Vicepresidente]
Commissario UE per l’ambiente

Olli Rehn
Vicepresidente della Commissione europea e commissario UE per gli Affari economici e monetari e l’euro

Antonio Tajani
Vicepresidente della Commissione europea e commissario UE per l’industria e l’imprenditoria

Algirdas Semeta
Commissario UE per la Fiscalità e l’unione doganale, l’audit interno e la lotta antifrode

Connie Hedegaard
Commissaria UE responsabile dell’Azione per il clima,

Sirpa Pietikäinen, deputato al PE
Partito popolare europeo (PPE), Finlandia

Jo Leinen, deputato al PE
Gruppo dell’alleanza progressista di socialisti e democratici (S&D), Germania

Gerben-Jan Gerbrandy, deputato al PE
Alleanza dei democratici e dei liberali per l’Europa (ALDE), Paesi Bassi

Philippe Lamberts, deputato al PE
Gruppo Verde/Alleanza libera europea, Belgio

Ida Auken
Ministro dell’Ambiente, Danimarca

Peter Altmaier
Ministro federale dell’Ambiente, della tutela della natura e della sicurezza nucleare, Germania

Corrado Clini
Ministro dell’Ambiente, Italia

Keit Pentus
Ministro dell’Ambiente, Estonia

Pier Carlo Padoan
Vicesegretario generale ed economista capo dell’OCSE

Achim Steiner
Direttore esecutivo, Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente

Kandeh Yumkella
Direttore generale, Organizzazione delle Nazioni Unite per lo sviluppo industriale

Mercedes Bresso
Presidente del Comitato delle regioni dell’Unione europea

Peter Bakker
Presidente del World Business Council for Sustainable Development (WBCSD)

Jean-Michel Herrewyn
Amministratore delegato di Veolia Water

Ian Cheshire
Amministratore delegato di Kingfisher, Regno Unito

Paul Polman
Amministratore delegato di Unilever, vicepresidente WBCSD

Michiel Soeting
Responsabile mondiale del settore Energia e risorse naturali di KPMG

Barbara Kux
Membro del consiglio di amministrazione e direttore generale per la sostenibilità di Siemens AG

Giorgio Squinzi
Amministratore delegato di Mapei

Peter Blom
Amministratore delegato di Triodos Bank

Mikael Karlsson
Ufficio europeo dell’ambiente (UEA)

Magda Stoczkiewicz
Direttore di Friends of the Earth Europe (FoEE)

Bernadette Ségol
Confederazione europea dei sindacati (CES)

Monique Goyens
Direttore generale dell’Organizzazione europea dei consumatori (BEUC)

Paul Ekins
University College London Energy Institute

Johan Rockström
Università di Stoccolma, direttore esecutivo dello Stockholm Environment Institute e dello Stockholm Resilience Centre

Gunter Pauli
Imprenditore, scrittore, fondatore di Zero Emissions Research and Initiatives{/xtypo_rounded2}

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