Stati Generali: l’Italia diventi un Paese per giovani

L'evento ha funzionato. Al cento per cento. Al centro degli Stati Generali, i giovani. Organizzati dal Gruppo Giovani Imprenditori di Monza e Brianza il 19 febbraio presso il PalaUnimec di Arcore gli Stati Generali hanno fatto emergere, come ha sottolineato il presidente del Gruppo Francesco Ferri, un profondo senso civico da parte degli studenti provenienti da numerosi istituti della provincia.

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L’evento ha funzionato. Al cento per cento. Al centro degli Stati Generali, i giovani. Organizzati dal Gruppo Giovani Imprenditori di Monza e Brianza il 19 febbraio presso il PalaUnimec di Arcore gli Stati Generali hanno fatto emergere, come ha sottolineato il presidente del Gruppo Francesco Ferri, un profondo senso civico da parte degli studenti provenienti da numerosi istituti della provincia.

In prima fila i politici, Carlo Perni (Fare Per Fermare Il Declino), Alessia Mosca (Pd), Fabrizio Sala (Pdl), Antonio Nava (Udc), Andrea Monti (Lega Nord), Massimo Pezzini (Movimento 5 Stelle), che uno alla volta si sono susseguiti sul palco. Cinque i minuti a testa per rispondere alle domande che i giovani avevano in serbo per loro. E poi la firma del manifesto, accettato da tutti, per la cronaca, tranne dal Movimento 5 Stelle.
«Alcuni hanno sprecato un’opportunità – ha commentato Francesco Ferri – altri hanno parlato al cuore, pochi hanno preso degli impegni concreti. Oggi la nostra proposta è che sia introdotto un esame, una patente, anche per chi vuole diventare politico. Questo affinché l’Italia diventi un Paese per giovani».

Stati-generali-confindustria-giovani-monzaDurante l’evento era attivo un hashtag (#giovanibrianza) grazie al quale il pubblico poteva commentare in diretta. E non sono mancati gli interventi degli studenti: mai fuori luogo, sempre espressi con passione e l’energia di chi sa che c’è in ballo il proprio futuro.

Il Gruppo Giovani Imprenditori (GGI) ha consegnato ai politici intervenuti il manifesto che hanno preparato in oltre tre mesi di lavoro. Un manifesto condiviso tra imprenditori, studenti, rappresentanti dei comuni (Lissone, Desio e Arcore), l’ordine degli Architetti e quello degli Ingegneri, l’Istituto Floriani, il Mapelli, sottoscritto anche dall’Università Bicocca. Presenti nel palazzetto oltre 300 studenti che non solo hanno ascoltato con interesse, ma hanno anche presentato domande su questioni quali il lavoro, la formazione, l’esperienza Erasmus, i costi della politica e la corruzione.

E i politici? Non si sono sottratti e hanno risposto. E sono anche stati giudicati alla fine del loro intervento. Agli studenti la possibilità di mostrare una paletta con scritto “Sì mi piace” o “Grazie, no”. E questi ultimi non sono mancati, anzi. Quello che è emerso è che i giovani chiedono un nuovo modo di fare politica, non vogliono frasi fatte e slogan. Chiedono trasparenza, onestà e concretezza.

«Con questo evento abbiamo voluto responsabilizzare la politica, reso noto il nostro manifesto e lo abbiamo fatto firmare a chi voleva – aggiunge Ferri – Tra sei mesi chiediamo agli eletti di tornare e raccontarci cosa sono riusciti a realizzare, quali promesse sono state mantenute».

Stati-Generali ConfindustriaCompatto il gruppo dei Giovani Imprenditori: sul palco si sono susseguiti Flavio Ventre, Alessandro Maggioni e Alberto Giacobone, quest’ultimo nel suo intervento ha messo l’accento sul fatto che «Dobbiamo pretendere responsabilmente: essere noi per primi grazie agli strumenti già esistenti (legge sulla trasparenza, etc) ad andare a verificare l’operato degli eletti, e renderlo noto. Come cittadini non ci dobbiamo dimenticare del nostro diritto al controllo: non basta delegare la Politica». Toccante l’intervento di Maggioni:«Il mio bisnonno è morto da eroe combattendo in prima fila nella prima guerra mondiale: non si è tirato indietro di fronte al nemico. Ma ricordiamo che aveva puntati alle spalle anche i fucili dei suoi ufficiali. Ebbene, noi non vogliamo uno Stato coi fucili spianati, ma vogliamo uno Stato “amico” che ci tenda la mano se siamo in difficoltà e non il contrario».

Grande soddisfazione. Presenti anche Renato Cerioli, della Confindustria più antica d’Italia, Monza e Brianza, e Massimo Manelli, il direttore che ha affermato: «Il nostro è un territorio straordinario, ma che sta morendo pian piano sotto il colpi della crisi. Abbiamo bisogni di politici che diano stabilità a questo Paese per la ripartenza. Un nuovo start che ci allontani da questa congiuntura, ma per farlo le imprese hanno bisogno di essere alleggerite della burocrazia e di mali quali la corruzione. Essere più leggeri, per ricominciare a correre».

«La prossima volta sarete voi ad invitarci» – ha concluso Francesco Ferri, rivolgendo l’invito alla classe politica. «Ringraziamo di questa occasione – gli ha fatto eco uno degli studenti – Tra sei mesi saremo qui anche noi a chiedere un confronto con la Politica perché senta ancora le nostre istanze e noi ascoltiamo quello che hanno realizzato finora».

Nel frattempo il sito internet dedicato all’evento, www.giovanibrianza.it , resterà attivo per raccogliere le proposte e continuare questo dibattito.

In foto in apertura Francesco Ferri, presidente Gruppo Giovani Imprenditori Monza Brianza

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