Elezioni 2013, se vincesse il “partito del non voto”?

elezioni-mbBersani. Berlusconi. Anzi, Monti. Ma no, basta con i soliti nomi: votiamo Grillo. O Ingroia? E Giannino? E la destra, quella vera? E i radicali? E se invece a votare, gli italiani, non ci andassero proprio?


elezioni-mbBersani. Berlusconi. Anzi, Monti. Ma no, basta con i soliti nomi: votiamo Grillo. O Ingroia? E Giannino? E la destra, quella vera? E i radicali? E se invece a votare, gli italiani, non ci andassero proprio? In queste bollenti settimane di campagna elettorale – ansiosa nei contenuti, probabilmente perché corta e inaspettata – dove i leader politici hanno fatto letteralmente a gara per avere titoli, aperture, interviste, ospitate, convegni e comizi, forse, chissà, i politicanti hanno fatto poco i conti con il malcontento della cittadinanza, vessata tra tasse appena pagate e già da qualcuno definite rimborsabili, smacchiate di giaguari e master misteriosi.

Lo spettro dell’astensionismo potrebbe trarre linfa da questo bombardamento mediatico? Da questo potpourri di promesse di cambiamento che fuoriescono da bocche tutt’altro che nuove? Il cosiddetto “voto di protesta” è pronto ad essere intercettato da diversi schieramenti, forti della novità che essi stessi rappresentano – o che cercano di rappresentare – ma all’orizzonte, l’astensionismo, o se preferite, il partito del “non voto”, spinge sull’acceleratore e un recente sondaggio del noto canale Mtv ha rivelato che quattro giovani su dieci non andranno a votare. Il campione esaminato, che abbraccia la fascia dai 18 ai 34 anni, prova “disgusto” per una classe politica “corrotta”.

È questo un paese per giovani? Tra precariato, crisi, tasse e futuro incerto? Non lo sappiamo, quello che sappiamo è che abbiamo assistito ai vari casi Berlusconi, Minetti, Penati, Fiorito, Formigoni, Bossi, Butturini, Monte dei Paschi di Siena, Di Pietro, alla dozzina di indagati solo nell’ultimo consiglio regionale lombardo, e, per guardare a casa nostra, a una lista che va da Ponzoni a Perri, passando per Brambilla, Riva e Gavazzi.

Certo, il loro dissenso rappresenterà un tacito assenso nei confronti del responso delle urne, ma il partito del “non voto” potrebbe non essere mai stato così forte, aggiungiamoci la neve in arrivo su buona parte del Nord Italia nei prossimi giorni e durante il weekend… sia mai che vincano proprio loro.

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