Concerti nel Parco, il sindaco preferisce la sordina
Concerti nel Parco: il sindaco Roberto Scanagatti morde il freno. Da mesi si discute dell’ipotesi che il Parco di Monza torni a ospitare alcuni mega concerti così come accadde nel 1989 con i Pink Floyd. L’idea alletta molti, anche perché aiuterebbe a rilanciare l’immagine del polmone verde a livello internazionale e a raccogliere fondi necessari per far quadrare i conti.
E lunedì sera la questione è anche sbarcata in Consiglio comunale dove il Movimento 5 Stelle, documenti alla mano, ha chiesto chiarimenti al primo cittadino: i concerti si faranno o no?
«Stiamo parlando di un evento che porterà nel Parco migliaia di persone – spiega Gianmarco Novi, consigliere del M5S -. Noi siamo contrari per i danni che potrebbero essere arrecati al patrimonio arboreo». Per Novi, sarebbe ora che l’amministrazione venga allo scoperto e dica cosa ha intenzione di fare. Il consorzio di gestione di Parco e Villa ha assunto un delibera con la quale affida a Warner il compito di effettuare alcune verifiche.
Insomma, siamo ancora alla battute iniziale, ma tanto è bastato per sollevare subito polemiche e perplessità. Il sindaco, infatti, ha tirato il freno a mano. E’ indubbio che l’idea degli appuntamenti musicali abbia un certo appeal, ma è altrettanto indubbio che questa giunta ha già scontentato il mondo ambientalista in almeno un circostanza (caso Esselunga) e che adesso non voglia fare altrettanto organizzando mega concerti all’interno del polmone verde. «Stiamo parlando di una mera ipotesi –aggiunge Scanagatti -. Non c’è ancora niente di concreto».
Foto: in alto, Roberto Scanagatti
in basso, Gianmarco Novi