Centro popolare lombardo: “Bisogna puntare al ricambio”
Il rilancio della concertazione con le parti sociali, la ridefinizione delle grandi opere, la stesura di un nuovo patto con le imprese, la riforma della sanità. Questi sono alcuni dei punti su cui il Centro Popolare Lombardo ha deciso di lavorare nella provincia di Monza e Brianza se i suoi candidati dovessero arrivare al Pirellone. E ancora: scuola, occupazione ma soprattutto famiglia.
«La famiglia, in quanto risorsa fondamentale della collettività, deve essere difesa, protetta, valorizzata – ha affermato Alfonso Villa candidato consigliere regionale della lista che sostiene Ambrosoli – Non si tratta di promesse elettorali, ma di un dovere. Chi amministra deve farsi carico del bene comune e mettere in atto azioni concrete. La famiglia svolge compiti sociali importantissimi e, soprattutto in questo periodo di crisi, è più che mai un supporto per la ripresa. Senza, l’economia non marcia. Per questo il primo febbraio abbiamo sigliato il Manifesto per le Politiche Familiari del Forum delle Associazioni Familiari di Monza e Brianza».
Puntare al ricambio. «Crediamo nella meritocrazia e crediamo si debba ripartire da una politica libera. La vittoria di Ambrosoli è la giusta occasione per voltare pagina» hanno sottolineato i candidati del Centro Popolare Lombardo. A porre l’accento sul tema lavoro la candidata Anna Martinetti: «La Lombardia deve tornare ad essere la regione del lavoro, dell’occupazione e della produzione. È necessario ridurre la pressione fiscale che in Lombardia è la piû alta al mondo. Bisogna poi aver accesso ai fondi strutturali dell’Unione europea. Semplificazione le procedure amministrative e burocratiche. Introdurre l’housing sociale».
E per quanto riguarda la sanità? «Deve essere rivitalizzata rendendola piû vicina al territorio e ai cittadini. – ha sottolineato Paolo Vaghi – Basta con la politicizzazione esasperata della sanitá, con dirigenti scelti per merito. Bisogna puntare sulla prevenzione e l’educazione a corretti stili di vita». Un’occhio di riguardo poi anche al mercato immobiliare fermo per via della crisi corrente: «Urge sbloccare il mercato immobiliare. La Brianza si é trasformata in modo sbagliato: basta ai palazzoni stile anni 70, sì a case che rispecchiano le esigenze dei brianzoli».
Infine, sulla questione Imu: «Riteniamo sia giusto eliminare l’Imu dalle case invendute. Le imprese almeno i primi due anni non dovrebbero pargarla».