Cornate, il sindaco Quadri minacciato: “Lascia stare la Provincia o muori”

cornate-dadda---sindacoEpisodio assurdo quanto inquietante quello che ha visto protagonista il sindaco di Cornate d'Adda. Fabio Quadri due mesi fa ha ricevuto una telefonata da un anonimo che gli intimava di non fare più dichiarazioni contro la Provincia di Monza e Brianza o sarebbe stato un uomo morto.


cornate-dadda---sindacoEpisodio assurdo quanto inquietante quello che ha visto protagonista il sindaco di Cornate d’Adda. Fabio Quadri due mesi fa ha ricevuto una telefonata da un anonimo che gli intimava di non fare più dichiarazioni contro la Provincia di Monza e Brianza o sarebbe stato un uomo morto.

I primi dettagli escono ora dopo che le indagini dei Carabinieri sono riuscite a portare alla luce alcuni particolari su quella chiamata. La telefonata è arrivata negli uffici di segreteria del primo cittadino a novembre, pochi giorni dopo l’incontro in Provincia dove si votava contro il decreto legge del governo Monti, che avrebbe fatto sparire la provincia di Monza e Brianza. Quadri, sindaco Pdl, aveva deciso di astenersi dalla votazione, rispecchiando la sue idee, più volte confessate, di ritenere questa provincia un ente inutile.

Pochi giorni dopo, le parole rilasciate da un anonimo alla segretaria “Dopo le dichiarazioni sulla provincia, il sindaco è un uomo morto”.

“Quando la segretaria mi ha riferito di questa telefonata sono rimasto incredulo – afferma Quadri – delle minacce del genere per una dichiarazione sulla provincia non me le sarei mai aspettato, è una cosa talmente assurda”.

Il borgomastro ha quindi informato dei fatti i Carabinieri, che hanno fatto subito partire le indagini. Secondo le forze dell’ordine, dopo le ricerche nei tabulati, la telefonata è partita da una cabina telefonica di Monza e l’uomo ha utilizzato monete per pagare e non schede prepagate. Insomma un’azione non nata da un raptus, ma un atto ragionato e curato nei minimi particolari.

“Sapere questa minuziosità nel gesto un po’ mi ha preoccupato, ma devo dire che non vivo certo con la paura – conclude Quadri –. L’idea che mi sono fatto è che la chiamata sia stata fatta non da un dipendente della provincia e men che meno da un cittadino, perché come ho detto e ribadisco ai cittadini della provincia non importa nulla. Credo la telefonata debba essere ricondotta al mondo della politica: qualche fanatico che ha fatto di questa provincia una questione di vita e che direttamente o tramite qualcuno ha deciso di fare queste telefonata di minacce”.

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