Un magro dicembre. I numeri della congiunturale di Monza e Brianza confermano il difficile trend di fine novembre, che porta in dote al mese natalizio un -2% sul fatturato, un -10% sulle scorte e -1% sul portafoglio ordini. Il calo delle scorte è in linea con l’andamento nazionale: il Centro Studi Confindustria prevede che una parte dell’attività produttiva di gennaio sarà destinata al loro ripristino.
Gennaio, appunto. Le previsioni prefiguravano qualche segnale positivo: l’87% delle imprese hanno previsto stabilità o aumento per l’export; il chimico e il tessile superano il dato medio rispettivamente con l’89% e con il 93%. Il settore metalmeccanico prevede stabilità o aumento nell’87% dei casi mentre la percentuale a novembre era ferma al 73%; il settore legno non prevede in nessun caso una diminuzione.
Si è inoltre assottigliato lo stock delle imprese che fanno ricorso agli ammortizzatori sociali: sono infatti scese a 113 contro le 132 di novembre, per un totale di 5.603 addetti contro 6.600. La diminuzione riguarda tutte e tre le tipologie: cassa ordinaria, straordinaria e mobilità.
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