Via Appiani: asta deserta. Resta Esselunga per non sforare il patto
Asta deserta. Il tentativo dell’amministrazione di Monza di vendere l’immobile di via Appiani, che sin dal dopo guerra ha ospitato i servizi sociali, si è rivelato un buco nell’acqua. Obiettivo dell’operazione era di racimolare un po’ di soldi, per l’esattezza circa 6 milioni di euro, utili a tirare un sospiro di sollievo nella corsa contro il tempo al patto di stabilità.
Che la colpa, con ogni probabilità, sia da imputare al mercato immobiliare che, dati i tempi di crisi, è statico ormai da parecchio tempo. O al famoso storico e scienziato monzese Bartolomeo Zucchi, che nel 1630 scrisse un testamento in cui lasciava al Comune il terreno a patto che se ne disponesse a fine culturale e sociale.
Presente o passato poco importa, fatto sta che all’asta pubblica di alienazione che si è conclusa lunedì sera nessuno si è fatto avanti. Per il futuro, ormai prossimo, all’amministrazione monzese non resta dunque che sperare nella riuscita dell'”operazione Esselunga”: con 8,5 milioni di euro, il complesso commerciale che dovrebbe sorgere in via Stucchi metterebbe definitivamente la parola fine alla faccenda “patto di stabilità”.
Il bandolo della matessa dovrebbe essere sciolto definitivamente la prossima settimana, quando il consiglio comunale si riunirà per votarne l’approvazione definitiva.