Piano faunistico MB: la critica del Parco Molgora
Dopo il parco del Rio Vallone, anche il Parco del Molgora alza la voce contro il nuovo piano faunistico venatorio della Provincia di Monza e Brianza, in fase di approvazione. Troppo poche le aree protette, che secondo quanto calcolato dai tecnici del parco, sarebbero al di sotto della soglia del 20%, limite di legge consentito.
Secondo quanto dichiarato e scritto nero su bianco in un comunicato ufficiale del Parco uscito dopo una riunione del Consiglio di Amministrazione, è stata chiesta una verifica della superficie agricola e boscata protetta, che secondo i calcoli della provincia sarebbe del 20,2%, ma che invece secondo il del Parco del Molgora, si attesterebbe intorno al 16,8%, quindi più di tre punti al di sotto del limite consentito.
“Conciliare la fruizione e la valorizzazione dei PLIS e la presenza della caccia, – commenta l’arch. Luigi Villa, presidente del Parco del Molgora – è un problema non certo recente, che si manifesta tutti gli anni tra settembre e gennaio. Il Piano Faunistico Venatorio, il primo della Provincia di Monza e Brianza, avrebbe dovuto trovare una più serena convivenza tra il mondo venatorio e la gran parte dei cittadini residenti nei comuni consorziati al Parco. Pare un controsenso, oltre ad uno spreco di risorse, che le Province, che sovrintendono l’istituzione dei PLIS e finanziano e promuovono interventi per la loro fruizione e salvaguardia, non attuino una coerente politica per quanto riguarda la caccia nei PLIS, oggettivo fattore che disincentiva la fruizione e che può creare situazioni di pericolo.”
Altro punto portato all’attenzione provinciale, dal consiglio di amministrazione del parco, è la presenza di cinque appostamenti fissi per la caccia, posti in vicinanza dei percorsi didattici individuati dal parco nei comuni di Carnate, Vimercate e Ronco Briantino. La proposta del parco è quella di chiuderli o valutarne una ricollocazione a distanza di sicurezza.
“Il Parco del Molgora è, finalmente, fruito da migliaia di persone mediante i percorsi di valenza pubblica che ogni anno il Parco mantiene sfalciati e puliti e che le stesse province hanno contribuito a completare con la dotazione di cartellonistica direzionale e la stampa di cartine. Il Parco su questi percorsi organizza ogni anno escursioni didattiche per circa 3000 studenti durante i giorni feriali ed oltre 1000 cittadini nei fine settimana; a questi utenti bisognerebbe poi aggiungere le migliaia di cittadini, sportivi e non, che fruiscono regolarmente in maniera libera dei percorsi del Parco, specialmente nei fine settimana.”