L’editoriale. Confapi: “Questo è un Natale amaro”
Dicembre, tempo di bilanci per gli imprenditori. Bilanci che per la maggior parte delle pmi di Milano, Monza, Pavia, Lodi e Bergamo, si chiudono con segno meno. Quelli trascorsi, infatti, sono stati mesi caratterizzati da innumerevoli difficoltà. Sul territorio sono state richieste quasi 3 milioni di ore di cassa integrazione, rispetto al 1.700.000 dello scorso anno, e 683.000 ore di cassa in deroga, mentre più di 500 lavoratori delle nostre imprese sono stati collocati in mobilità.
Il tradizionale ottimismo che caratterizza tutti gli imprenditori, infatti, sta venendo meno. L’impresa di fare impresa sta diventando sempre più ardua a causa delle difficoltà che ogni giorno aumentano e gravano sulle aziende. Lo dimostrano i dati del nostro ufficio studi ma anche gli indicatori tracciati dall’Ocse. Lo denunciano non solo le pmi che ogni giorno ci contattano ma anche tutte quelle che hanno aderito all’iniziativa di CONFAPI INDUSTRIA, “Abbattiamo il cuneo fiscale!”. Oltre duemila aziende nel mese di novembre, infatti, hanno voluto inserire nella busta paga dei propri collaboratori la percentuale del cuneo fiscale pagato dalla propria azienda. Se la media Ocse si attesta sul 35.3%, quella delle pmi del territorio ha superato il 44%. Un pesante fardello al quale si vanno ad aggiungere l’Imu e le altre tasse locali, il drastico calo degli ordini interni, la difficoltà di accesso al credito, il costo dell’energia più alto del mondo. E come se non bastasse, ad “aiutare” gli imprenditori ci sono anche gli irrigidimenti della legge Fornero – come le comunicazioni obbligatorie e preventive per ogni qualsiasi licenziamento individuale e la convalida delle dimissioni che ingessano ulteriormente la gestione dei rapporti di lavoro – e la grave incertezza politica che si riflette sui mercati e che sta facendo perdere di credibilità un territorio ricco di imprese, piccole e medie, che per decenni hanno reso la Lombardia la “locomotiva d’Italia”. Quello che attende gli imprenditori è, insomma, un Natale amaro. Come Associazione, abbiamo dato vita a una task force, un supporto offerto dai servizi relazioni industriali, finanziario, fiscale, formazione ed energia per gestire le criticità aziendali e contemporaneamente offrire l’opportunità di investire sulla formazione, nella consapevolezza che quest’ultima può rappresentare una leva per uscire dal tunnel. Ma, primarie o non primarie, centro destra o centro sinistra, il mondo politico, ci deve mettere in condizione di poter lavorare, di continuare ad aprire gli stabilimenti garantendo l’occupazione e la tenuta economico-sociale del territorio che abbiamo sempre salvaguardato. Questo è l’unico regalo che le imprese si aspettano per Natale ed il giusto viatico per un 2013 diverso dall’anno che l’ha preceduto.
Paolo Galassi, presidente di CONFAPI INDUSTRIA e FONDAZIONE CONFAPI