La Commissione europea potenzia Eures, il portale per l’occupazione

La Commissione europea ha deciso di riformare e migliorare, a partire dal 1° gennaio 2014, la rete paneuropea EURES per la ricerca di posti di lavoro vacanti. Il portale EURES della mobilità professionale comprende i servizi per l'impiego di 31 paesi europei, ossia gli Stati membri dell'UE, i paesi SEE (Norvegia, Islanda e Liechtenstein) e la Svizzera. Esso fornisce un servizio gratuito di informazione in 25 lingue sulle condizioni di vita e di lavoro in tutti i paesi partecipanti.


La Commissione europea ha deciso di riformare e migliorare, a partire dal 1° gennaio 2014, la rete paneuropea EURES per la ricerca di posti di lavoro vacanti. Il portale EURES della mobilità professionale comprende i servizi per l’impiego di 31 paesi europei, ossia gli Stati membri dell’UE, i paesi SEE (Norvegia, Islanda e Liechtenstein) e la Svizzera. Esso fornisce un servizio gratuito di informazione in 25 lingue sulle condizioni di vita e di lavoro in tutti i paesi partecipanti.

Il sito web riceve 4 milioni di visite mensili, stabilisce 150 000 contatti al mese tra persone in cerca di lavoro e datori di lavoro producendo circa 50 000 impieghi all’anno e una media, di 750 000 curricula ospitati. Nel portale EURES è infine possibile consultare il calendario degli eventi che raccoglie centinaia di eventi organizzati in tutta Europa.

La delibera della Commissione si propone di aumentare la mobilità dei lavoratori tra Stati membri e di porre le condizioni per un vero e proprio mercato del lavoro europeo. Mediante il nuovo portale EURES, infatti, chi cerca un impiego potrà contattare più facilmente i datori di lavoro che richiedono persone con competenze specifiche e potranno concentrarsi sui settori e sulle occupazioni in cui manca personale qualificato. Una volta riformata, la rete EURES sarà in grado di stabilire in modo proattivo la corrispondenza tra le persone in cerca di un lavoro o che desiderano cambiarlo e i posti di lavoro vacanti, mentre i datori di lavoro potranno più facilmente accedere a un vasto bacino di candidati nel quale trovare le persone con le competenze di cui hanno bisogno per sviluppare e far crescere la loro impresa. La nuova decisione della Commissione permetterà perciò al portale europeo di rispondere direttamente a specifiche esigenze economiche. La nuova versione della rete EURES sarà maggiormente orientata ai giovani, più propensi a spostarsi, e darà risalto a forme di occupazione, quali i tirocini, che combinino lavoro e opportunità di apprendimento. Il portale EURES sarà infine rinnovato aggiungendovi strumenti di facile impiego per favorire l’incontro in linea tra domanda e offerta di lavoro e per semplificare l’accesso ai servizi d’informazione sul mercato del lavoro basati sulle competenze.

László Andor, commissario UE responsabile dell’occupazione, degli affari sociali e dell’inclusione ha dichiarato: “Migliorare la mobilità tra gli Stati membri delle persone in cerca di lavoro può contribuire a risolvere il problema della disoccupazione, che ha ormai raggiunto livelli inaccettabili. La nuova versione della rete EURES aiuterà le persone pronte a spostarsi in un altro paese a individuare dove esistono posti vacanti e aiuterà i datori di lavoro a trovare lavoratori con le competenze necessarie. Invitiamo tutti gli Stati membri a prepararsi ad attuare la riforma”.

Attualmente i cittadini dell’Unione residenti in uno Stato membro diverso da quello di cui posseggono la nazionalità rappresentano solo il 3,1% della popolazione attiva dell’UE. Il loro numero è peraltro aumentato quasi del 60% dal 2005 sull’onda soprattutto degli allargamenti del 2004 e del 2007. Nel complesso si stima che nel periodo 2004-2009 i flussi di mobilità dopo l’allargamento abbiano prodotto un incremento del PIL dei paesi dell’UE a 15 dell’1% circa. La crisi economica ha comportato una diminuzione dei flussi di mobilità tra paesi dell’UE: nel periodo 2009-2011 sono diminuiti di un terzo rispetto al periodo 2006-2008. Nonostante gli elevati livelli di disoccupazione (più di 25 milioni di persone nell’UE) vi sono ancora carenze di manodopera e posti di lavoro difficili da occupare. Dalla metà del 2009 il numero di posti vacanti è infatti in aumento, in particolare nei settori a forte crescita, quali le tecnologie dell’informazione e della comunicazione e l’economia verde.

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