Patto di stabilità: i comuni in piazza in tutta Italia

paolo-brambilla-vimercate-sindaco Mercoledì 21 novembre l'Anci nazionale scende in piazza per chiedere la riscrittura delle regole per tutti i Comuni e ribadire l'assoluta insostenibilità e ingestibilità tecnica dell'estensione del patto di stabilità ai Comuni tra 1000 e 5000 abitanti e chiedere la sua cancellazione.


paolo-brambilla-vimercate-sindaco Mercoledì 21 novembre l’Anci nazionale scende in piazza per chiedere la riscrittura delle regole per tutti i Comuni e ribadire l’assoluta insostenibilità e ingestibilità tecnica dell’estensione del patto di stabilità ai Comuni tra 1000 e 5000 abitanti e chiedere la sua cancellazione.

I comuni lombardi e brianzoli scenderanno in piazza a Milano contro una politica del rigore e a loro modo di vedere inutile e che sta soffocando l’economia italiana. Fra i primi cittadini brianzoli che parteciperanno alla manifestazione, non ci sarà Paolo Brambilla, sindaco di Vimercate, che proprio domani parteciperà al tavolo di reindustralizzazione dell’area ex-Celestica che si svolgerà in Provincia, altro punto scottante per l’economia cittadina e di tutto il vimercatese.

Il sindaco ha però voluto rilasciare una dichiarazione per quanto concerne la manifestazione di domani:

“Il patto di stabilità, come costruito, sta soffocando i Comuni, e con essi decine e decine di imprese che lavorano per loro, con effetti devastanti sulla tenuta del tessuto sociale ed economico del nostro territorio – ha dichiarato il Sindaco Paolo Brambilla – e vede impegnati soprattutto i Comuni in maniera più incisiva rispetto alle altre istituzioni ed articolazioni della pubblica amministrazione. Proprio i Comuni che sono l’ultimo baluardo del nostro sistema di welfare, lasciati sempre più soli a gestire gli effetti della crisi”.

La necessaria revisione del Patto di stabilità – secondo Brambilla – va iscritta in un più vasto ridisegno delle autonomie locali e della fiscalità locale.

Con una imposta, l’Imu, tutta da rifare. Con l’Imu in vigore – ha dichiarato – si è ribaltato il concetto di federalismo fiscale, dove ora sono i Comuni con loro imposte a trasferire risorse allo Stato. Un’imposta che di comunale ha conservato solo il nome, dovendo trasferire allo Stato una considerevole fetta di quanto i cittadini vimercatesi pagano per le seconde case e per gli altri immobili (quasi 4 milioni di euro). E’ necessario ridisegnare il tema della finanza locale e dare maggiore autonomia ai comuni; purchè lo Stato lasci ai Comuni una parte del gettito IRPEF generato sul nostro territorio, sarei disposto a rinunciare a quello che ormai è diventata la mancetta dei trasferimenti statali, quest’anno solo 800.000 euro, la metà dell’anno scorso al netto dell’Ici prima casa”.

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