Piovono multe: studenti di medicina sul piede di guerra
Sosta selvaggia ed è subito una pioggia di multe. Ne sanno qualcosa gli studenti della Facoltà di medicina di Milano Bicocca con sede a Monza. Circa 80 i verbali, da 39 euro ciascuno, che il 14 novembre, giorno del Progress test obbligatorio, i vigili urbani hanno redatto in via Cadore. Ad essere sanzionati però, i futuri camici bianchi non ci stanno. Scatta così una petizione indirizzata al sindaco di Monza, al preside della facoltà e al rettore: in un solo giorno 200 firme di protesta raccolte.
«Siamo indotti a pensare che, come alcuni sostengono questa città non apprezzi affatto la presenza di questa facoltà di medicina dell’Università Bicocca. – scrivono gli studenti nella petizione – Che cosa dovrebbero pensare i sottoscritti quando, in occasione del Progress Test (annuale al quale siamo obbligati a partecipare), e la Facoltà è piena all’inverosimile, si provvede, con sollecitudine degna di miglior causa, ad inviare schiere di vigili urbani a scrivere, con sospetta solerzia, decine e decine di sanzioni perché le nostre macchine non sono parcheggiate nei dovuti modi?».
I parcheggi in prossimità del polo universitario, a detta degli studenti, sarebbero insufficienti persino nei giorni di routine. Un vero e proprio miraggio in giornate di fuoco come quelle del test obbligatorio.
«Guarda caso è proprio in questi che si fanno vivi gli uomini in divisa del comune – incalzano – In questi giorni, poi, sono in corso i lavori nell’unico parcheggio concesso con riduzione di posti. Sappiamo che le casse comunali sono in sofferenza, ma proprio sugli studenti, che notoriamente godono di poche risorse, si deve fare conto per risanarle? O forse si vuole fare in modo che debbano per forza utilizzare il parcheggio a pagamento che qualcuno vuole fare credere sia proposto a un prezzo di favore per noi studenti?». Nella petizione i ragazzi lamentano un differente trattamento rispetto a coloro che frequentano nella sede di Greco Pirelli, dove i parcheggi non mancherebbero.
Da qui la richiesta al primo cittadino di Monza, Roberto Scanagatti, di non «dar corso agli “inviti di pagamento” che così gentilmente gli sono stati poste sotto il tergicristallo».
Foto: San Gerardo di Monza (archivio MB News.it)