Monza Marathon Team: scatta la gara di solidarietà per NY

Monza-Marathon-Team-Sandy-New-York1Doveva essere il "grande giorno", quello della maratona di New York. Una preparazione minuziosa durata per mesi, fatta di duri allenamenti e tanti sacrifici. Poi, l'uragano Sandy: la sua furia ha cancellato la 42K più famosa del mondo. I runners del Monza Marathon Team non si sono persi d'animo: si sono rimboccati le maniche e hanno cominciato la gara più importante, quella della solidarietà.


Monza-Marathon-Team-Sandy-New-York1Doveva essere il “grande giorno”, quello della maratona di New York. Una preparazione minuziosa durata per mesi, fatta di duri allenamenti e tanti sacrifici. Poi, l’uragano Sandy: la sua furia ha cancellato la 42K più famosa del mondo. I runners del Monza Marathon Team non si sono persi d’animo: si sono rimboccati le maniche e hanno cominciato la gara più importante, quella della solidarietà.

Monza-Marathon-Team-Sandy-New-York2«E se noi del Monza Marathon Team andassimo nel New Jersey, armati di buona volontà, ad aiutare i soccorsi – scriveva il presidente Andrea Galbiati sul sito del gruppo – Siamo già in contattato con il gruppo di Podisti.net, l’amico e vincitore di NY Gianni Poli, e il Montecitorio running group per coordinare un’iniziativa tricolore … quello che sarà possibile fare, lo faremo».

Detto fatto: dopo una mezza maratona all’alba tra Central Park e il fiume Hudson, il team di runners monzesi si è recato a Staten Island, al New York Container Terminal, per stivare alcuni container di vestiario, cibo e generi di prima necessità, da destinare alle popolazioni colpite dall’uragano.

«Con un piccolo gesto, abbiamo “dedicato” il tempo della nostra maratona per una buona causa» ha spiegato Galbiati. Con loro anche il consigliere comunale del Pdl Martina Sassoli. Quest’ultima, lei stessa vittima dell’evacuazione e dell’allontanamento dalla propria casa che si protrarrà per ancora molti giorni a venire, ha concordato con lo staff dell’Onorevole Michael Grimm le operazioni di raccolta dei generi di prima necessità, tra cui capi di abbigliamento e generatori, da destinare alle famiglie sfollate dalle proprie case di Staten Island.

«Un gesto attraverso cui testimoniare, ancora una volta, – conclude la Sassoli- il grande cuore che contraddistingue gli italiani in generale e i lombardi in particolare, ma soprattutto un messaggio attraverso cui contribuire a far sentire la propria vicinanza alle migliaia di famiglie che con Sandy hanno visto la propria casa, i propri averi e i ricordi di un’intera vita spazzati via in una notte».

 

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