Candy, nuovo sito in Cina. A Brugherio la cassa

candy inaugurazione new plant cina  danza dei leoni liteTempi duri, crisi che non molla, iniziative e reti che cercano una via d'uscita e, nel frattempo, un colosso nostrano che cerca nuovi mercati. Ha recentemente inaugurato, infatti, il sito cinese della Candy, a Jiangmen, provincia del Guangdong. «Quello asiatico – fa sapere con una nota il gruppo – è un mercato in forte espansione, con ottime potenzialità, in cui il Gruppo Candy sta investendo per supportare la crescita del prossimo futuro.


candy inaugurazione new plant cina  danza dei leoni liteTempi duri, crisi che non molla, iniziative e reti che cercano una via d’uscita e, nel frattempo, un colosso nostrano che cerca nuovi mercati. Ha recentemente inaugurato, infatti, il sito cinese della Candy, a Jiangmen, provincia del Guangdong. «Quello asiatico – fa sapere con una nota il gruppo – è un mercato in forte espansione, con ottime potenzialità, in cui il Gruppo Candy sta investendo per supportare la crescita del prossimo futuro.

L’investimento ammonta a 35 milioni di euro ed è finalizzato alla produzione di 2 milioni di lavabiancheria all’anno».

Quest’estate, dal 23 al 27 luglio, i lavoratori Candy di Brugherio, preoccupati per lo spostamento della mole di lavoro verso altri lidi, indissero 8 ore di sciopero a rotazione fra tutti i dipendenti, per protestare contro la decisione dell’azienda di ulteriori 3 settimane di cassa integrazione distribuite nei mesi di luglio, agosto e settembre.

«È necessario affacciarsi a nuovi mercati per sfuggire alla recessione dei Paesi europei – ha commentato Aldo Fumagalli del gruppo Candy – ora abbiamo uno dei più grandi stabilimenti del mondo. Il vantaggio è la prospettiva di crescita, che in Europa è sempre più difficile. Il mercato cinese è un asse di crescita: ogni anno assorbe 20 milioni di lavabiancheria, contro la quota di 1,5 milioni dell’Italia».

«Nessuno mette in discussione le scelte industriali – commenta Claudio Cerri, segretario Cgil Monza Brianza – ma mentre l’azienda inaugura in pompa magna il sito cinese a Brugherio restano i problemi, che coinvolgono circa 580 lavoratori. Nel 2012 le settimane di cassa integrazione sono state 16 e per il 2013 sono state già annunciate altre 15 settimane. Non è accettabile che l’azienda non si ponga il problema di portare volumi lavorativi presso lo stabilimento di Brugherio. Il sospetto è che pensino solo a delocalizzare. È nostra intenzione incontrare i vertici aziendali».

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