Buon compleanno autodromo. Un'emozione lunga 90 anni

monza-autodromoIl profumo di benzina, l'adrenalina, i motori e piloti, la griglia di partenza, la banchiera a scacchi. Un'emozione lunga 90 anni che si chiama Autodromo di Monza.  Dalle immagini in bianco e nero, passando per quelle a colori fino alle odierne in alta definizione, passa la storia del circuito, protagonista di una delle pagine sportive più entusiasmanti del paese: la velocità.


monza-autodromoIl profumo di benzina, l’adrenalina, i motori e piloti, la griglia di partenza, la banchiera a scacchi. Un’emozione lunga 90 anni che si chiama Autodromo di Monza.  Dalle immagini in bianco e nero, passando per quelle a colori fino alle odierne in alta definizione, passa la storia del circuito, protagonista di una delle pagine sportive più entusiasmanti del paese: la velocità.

Sabato, con tanto sfilate e mostre, l’Autodromo di Monza ha festeggiato 90 anni. Ripercorrendo a ritroso la storia del circuito, vi sono molti nomi noti, padrini dell’epoca dei motori, che proprio a Monza hanno consacrato il loro cuore sportivo e, nel corso degli anni, anche contribuito a rendere famosi in tutto il mondo marchi come Ferrari, Alfa Romeo, Bugatti e Fiat. Nuvolari, la sua spregiudicatezza sulle due e quattro ruote, mito nazionale delle corse e i più grandi veterani di Formula 1 come Fangio, Ascari, Clark, Fittipaldi, hanno premuto l’accelleratore sul rettilineo di partenza dell’Autodromo, e poi ancora i miti come Lauda, Piquet, Prost, l’indimenticabile Senna, sono stati parte di un’epoca gloriosa insieme a Mansell, Schumacher e Villeneuve. Fino ad arrivare ad oggi, al rosso Ferrari di Alonso e Massa ed ai più giovani campioni quali Hamilton, Button e Vettel.

Tutti hanno contribuito a rendere il circuito monzese uno dei più famosi del mondo, unitamente alla passione dei tifosi della velocità, e di tutti i tecnici ed i piloti di due e quattro ruote, 500 miglia, Gran Premi di Formula 1 e Sbk, Rally e altre categorie ma, primo tra tutti, a rendere reale un progetto tanto ambizioso, è stato Arturo Mercanti.

Lui, celebrato con una lapide con accanto raffigurato San Cristoforo, protettore degli automobilisti, fu l’ingegnere e direttore dell’Automobil Club Milano che, nel 1912, insieme ad Alfredo Rossetti Piero Pulcelli, ideò e progetto l’Autodromo Nazionale di Monza, uno tra i ciorcuiti più stimati al mondo e l’unico ad avere ospitato la storia della velocità fin dai suoi albori. Il 28 luglio 1922, dopo soli 110 giorni di lavoro, la pista di Monza fu solcata per la prima volta da Piero Bondino e Felice Nazaro. Sfide e campioni, da allora, hanno lavorato al progresso dell’automobile, alla velocità delle motociclette, pronti a percorrere il rettilineo più veloce del mondo: Monza. A celebrarlo degnamente, nel trascorso fine settimana, sono stati tantissimo.

L’Automobil Club Milano, MAM S (associazione Auto e Moto Storiche), su iniziativa dell’associazione “Amici dell’Autodromo”, hanno inaugurato una mostra fotografica all’Arengario di Monza, sabato mattina, contestualmente ad un convegno a tema nel teatrino della Villa Reale, dove è stato proiettato un filmato del primo Gp del 1922. Sempre le auto storiche, nel pomeriggio, hanno sfilato in piazza Trento e Trieste, permettendo a tutto il pubblico di osservare da vicino le grandi protagoniste del passato. Comune e Provincia hanno partecipato alle manifestazioni, confermando la storica importanza dell’Autodromo per la città.

MBNews è anche su WhatsApp. Clicca qui per iscriverti al canale e rimanere sempre aggiornato.
commenta