Il robot che aiuta a camminare. Dal Rotary un regalo al San Gerardo

robot camminare sangerardoLa generosità del Rotary Club di Monza e dell'Associazione Alice in favore dell'ospedale San Gerardo di Monza. È soprattutto grazie al contributo finanziario delle sopraccitate realtà del territorio che il nosocomio monzese, da qualche settimana, può vantare presso l'Unità operativa di Medicina Fisica e Riabilitazione il G-Eo System, un apparecchio robotico che permette di ottimizzare il recupero del cammino per i pazienti affetti da lesioni neurologiche, come esiti di ictus, coma o malattie neurodegenerative.


robot camminare sangerardoLa generosità del Rotary Club di Monza e dell’Associazione Alice in favore dell’ospedale San Gerardo di Monza. È soprattutto grazie al contributo finanziario delle sopraccitate realtà del territorio che il nosocomio monzese, da qualche settimana, può vantare presso l’Unità operativa di Medicina Fisica e Riabilitazione il G-Eo System, un apparecchio robotico che permette di ottimizzare il recupero del cammino per i pazienti affetti da lesioni neurologiche, come esiti di ictus, coma o malattie neurodegenerative.

Il San Gerardo è l’unica struttura pubblica in Lombardia e una delle quattro in Italia ad offrire questa attrezzatura ad alta tecnologia. «Basti pensare – spiega Donatella Bonaiuti, primario del reparto di Fisiatria – che solo il 64% dei pazienti colpiti da ictus ritorna a sviluppare un cammino autonomo, e, di questi, solo l’8% riesce a superare gradini e camminare fuori casa. Occorrono 30 minuti di rieducazione al cammino per compiere 7 o 8 passi. Grazie a questa apparecchiatura è possibile arrivare tra i 500 e i 1000 passi in soli venti minuti».

Il macchinario si adatta alla struttura del paziente e sopperisce ai movimenti dello stesso, il quale, lentamente, progredendo, sostituisce a sua volta la macchina nel gesto.

«La velocità di cammino dopo la rieducazione – continua Bonaiuti – è di 1 metro al secondo. Cosa ci aspettiamo? Difficile sbilanciarsi, ma certamente l’aspettativa è quella di accorciare i tempi di recupero, liberare risorse fisioterapiche e insistere su riabilitazioni precoci e intensive».

Il macchinario è costato 200.000 euro, un costo sostenuto a metà tra l’azienda ospedaliera e il Rotary Club. «I doverosi ringraziamenti – ha commentato Francesco Beretta, direttore del San Gerardo – vanno al Rotary Club, che per il proprio sessantesimo anniversario ha deciso di effettuare una donazione all’ospedale. Una scelta comune che si è concretizzata in questo macchinario, per noi troppo oneroso».

«Abbiamo cercato di capire cosa servisse all’ospedale – ha precisato Maurizio Boifava, presidente Rotary Monza – e alla comunità. Il San Gerardo è un’eccellenza e speriamo che il suo cammino, proprio come quello dei pazienti, non si interrompa ma continui nel tempo e su questa strada».

In foto: il macchinario in azione.

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