Al teatro Manzoni settecento persone in cerca di Politica; quella pulita

Giannino OscarIn questi tempi di (motivata) repulsione verso i politici, un teatro non certo piccolo come il Manzoni di Monza ha registrato il "tutto esaurito", con centinaia di cittadini interessati ad ascoltare un Politico, o meglio un economista e giornalista che vuole fare Politica. Ed infatti il motivo di questo diffuso interesse tra persone che, a prima vista, mai sono state ad un comizio, è racchiuso nella novità dell'interlocutore e dalla sua rispettabilità, almeno agli occhi di un elettorato di centro destra alla disperata ricerca di una proposta seria, rispettabile, affidabile per le prossime elezioni politiche e, forse, anche regionali.


Giannino OscarIn questi tempi di (motivata) repulsione verso i politici, un teatro non certo piccolo come il Manzoni di Monza ha registrato il “tutto esaurito”, con centinaia di cittadini interessati ad ascoltare un Politico, o meglio un economista e giornalista che vuole fare Politica. Ed infatti il motivo di questo diffuso interesse tra persone che, a prima vista, mai sono state ad un comizio, è racchiuso nella novità dell’interlocutore e dalla sua rispettabilità, almeno agli occhi di un elettorato di centro destra alla disperata ricerca di una proposta seria, rispettabile, affidabile per le prossime elezioni politiche e, forse, anche regionali.

Istrionico, indubbiamente preparato, schietto, salace, Oscar Giannino non ha deluso i presenti, a giudicare dagli applausi in sala, con un discorso a 360° sulla situazione dell’Italia; nessun tentativo di sminuire la gravità, ma soluzioni concrete ed attuabili in cinque anni.

In primis, la riduzione del debito pubblico attraverso la riduzione dello sperpero nella Spesa (al 51% del PIL) e non con l’incremento della tassazione, ormai a livello di “confisca”, come attuato anche dai “tecnici” di Monti; ma anche il rilancio delle classi più svantaggiate, come giovani, donne e meridionali nel mercato del lavoro con un “contratto d’entrata” in una politica industriale seria e lungimirante, a cominciare dal problema “ILVA” ed ancora: lotta vera alla burocrazia ed ai burocrati, anche (re)introducendo il concetto di “merito” individuale nella Pubblica Amministrazione (ringraziando il Ministro Fornero che l’ha cancellato).

Temi questi, è noto, che sono sbandierati da tutti ad ogni elezione, ma poi, osserva Giannino, mai davvero affrontati da nessuno: destra, sinistra o ibridi che sia…

E questo, purtroppo, è un dato di fatto.

Quindi, con un programma concreto in 10 punti ( www.fermareildeclino.it ) ed insieme a qualificate persone della società civile, Giannino invita esplicitamente il pubblico a non limitarsi alla lamentela in questa Italia sull’orlo del baratro, ma a diventare parte attiva di una nuova e sana Politica.

C’è un’alternativa, dunque “non abbandoniamoci a Grillo”, che è comunque… un’utile “campana a morte” per i camaleontici Gattopardi.

Il tempo ed i voti ci diranno se il movimento “Fermare il declino” riuscirà nell’impresa, certo è che all’uscita c’era la coda per acquistare i gadget o solo donare qualche banconota a supporto dell’iniziativa: davvero incredibile, di questi tempi!

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