Relazione UE sulla gioventù: massima priorità ad occupazione e inclusione sociale

Pubblicata questa settimana la relazione 2012 sulla gioventù, la quale riporta un'analisi esaustiva della situazione attuale dei giovani in Europa. Essa sottolinea un contesto difficile per l'occupazione, l'inclusione sociale, la salute e il benessere generale. Il documento insiste sul fatto che l'UE e gli Stati membri devono impegnarsi di più per aiutare i giovani, i quali rappresentano la fascia d'età più colpita dalla crisi economica.


Pubblicata questa settimana la relazione 2012 sulla gioventù, la quale riporta un’analisi esaustiva della situazione attuale dei giovani in Europa. Essa sottolinea un contesto difficile per l’occupazione, l’inclusione sociale, la salute e il benessere generale. Il documento insiste sul fatto che l’UE e gli Stati membri devono impegnarsi di più per aiutare i giovani, i quali rappresentano la fascia d’età più colpita dalla crisi economica.

Con la crisi, il tasso di disoccupazione dei quindici-ventiquattrenni è aumentato del 50% nell’Unione europea, passando da una media del 15% nel febbraio 2008 al 22,5% nel luglio 2012. Le ultime cifre pubblicate da Eurostat indicano che i livelli più alti si trovano in Grecia (53,8%) e in Spagna (52,9%). In totale, a livello europeo, più del 30% dei giovani disoccupati si trova senza lavoro da più di un anno.

Androulla Vassiliou, commissaria europea responsabile per l’istruzione, la cultura, il multilinguismo e la gioventù ha affermato: “Sono veramente preoccupata per gli effetti della crisi sui giovani. Troppi giovani si trovano esposti al rischio di esclusione sociale e di povertà. I giovani sono il nostro futuro e m’impegno a rafforzare le nostre politiche e i nostri programmi in tema d’istruzione, formazione e gioventù per accrescere le loro prospettive occupazionali e le opportunità per la vita”.

La relazione, che si basa sia sui contributi forniti dagli Stati membri che sulle consultazioni intraprese con i giovani stessi, comprende inoltre una sintesi del modo in cui la strategia europea per la gioventù è stata attuata a livello nazionale sin dal 2010. I suoi obiettivi sono di creare maggiori e migliori opportunità per i giovani e di promuovere la cittadinanza attiva, l’inclusione sociale e la solidarietà.

All’orizzonte s’intravedono segnali di speranza: si nota che quasi tutti gli Stati membri stanno attuando la strategia dell’UE per la gioventù. Dalla precedente relazione pubblicata nel 2009 gli Stati membri hanno rafforzato le iniziative nel campo dell’istruzione, dell’occupazione e dell’imprenditorialità rivolte ai giovani. I livelli di partecipazione alle associazioni e ai movimenti sociali rimangono elevati.

La strategia per la gioventù è complementare all’iniziativa faro “Gioventù in movimento”, che finanzia opportunità di apprendimento all’estero per giovani, animatori giovanili e altri organismi. Entrambi i programmi rientrano nella strategia Europa 2020 per la crescita e l’occupazione.

In particolare, la strategia per la gioventù affronta i bisogni e le opportunità dei giovani entro otto ambiti d’azione: Istruzione e formazione, Occupazione e imprenditorialità, Inclusione sociale, Salute e benessere, Volontariato, Partecipazione, Cultura e creatività, e infine, I giovani e il mondo.

Nell’ambito dell’istruzione, il programma “Erasmus per tutti” sarà messo al centro della nuova strategia UE per la gioventù. Quest’ultimo coprirà il periodo 2014-2020 e prevede programmi di scambi internazionali per studenti universitari. Esso stabilisce un aumento significativo dei finanziamenti che consentirà fino a 5 milioni di persone di ricevere borse UE per studiare, ricevere una formazione o fare opera di volontariato all’estero – un numero di beneficiari quasi doppio rispetto a quello di coloro che approfittano attualmente dei programmi relativi al periodo 2007-2013.

Nell’ambito di “Occupazione e imprenditorialità”, la commissione intende incoraggiare la mobilità del lavoro grazie allo sviluppo del suo portale EURES che fa opera di mediazione tra offerte e domande di lavoro transfrontaliere. Entro la fine di quest’anno la Commissione presenterà inoltre una proposta di raccomandazione del Consiglio sulle ‘garanzie per i giovani’, il cui obiettivo è di assicurare a tutti un lavoro o corso di formazione entro quattro mesi dalla fine della scuola. La Commissione avvierà anche una consultazione con datori di lavoro e sindacati per elaborare un piano che migliori la qualità dei tirocini.

Infine, la Commissione incoraggia gli Stati membri ad impiegare meglio le risorse del Fondo Sociale Europeo a sostegno della creazione di posti di lavoro. Gruppi di intervento della Commissione assistono attualmente otto Stati membri (Grecia, Irlanda, Italia, Lettonia, Lituania, Portogallo, Slovacchia e Spagna) in cui i tassi di disoccupazione giovanile sono più alti. Essi hanno aiutato questi Paesi a riassegnare fondi strutturali dell’UE per un totale di circa 7.3 miliardi di euro a vantaggio di più di 460 000 giovani.

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