Monza, pistole al GP per far entrare il seguito del ministro Elsa Fornero

gp-monza-2012-boxSembrava essere stata archiviata come una giornata tranquilla, quella dell'ultimo Gran Premio d'Italia a Monza, fino a quando non si è saputo che in griglia di partenza, al seguito del ministro Elsa Fornero, alcuni uomini che si sono definiti della sicurezza avrebbero estratto una pistola per convincere gli addetti della Fia a far entrare in griglia alcuni ospiti al seguito.


gp-monza-2012-boxSembrava essere stata archiviata come una giornata tranquilla, quella dell’ultimo Gran Premio d’Italia a Monza, fino a quando non si è saputo che in griglia di partenza, al seguito del ministro Elsa Fornero, alcuni uomini che si sono definiti della sicurezza avrebbero estratto una pistola per convincere gli addetti della Fia a far entrare in griglia alcuni ospiti al seguito.

Lo scoop è in home page sul sito di Repubblica.it e la conferma dell’accaduto arriva dallo stesso direttore del circuito, Enrico Ferrari:«Quando ieri dall’Inghilterra mi hanno chiamato gli uomini di Bernie Ecclestone per lamentarsi dell’accaduto, ho provato un senso di profonda umiliazione», dichiara Enrico Ferrari al giornalista di Repubblica Marco Mensurati. Secondo le testimonianze gli uomini al seguito del ministro Fornero avrebbero iniziato una discussione con gli addetti del circuito che avevano precise direttive di far passare solo chi era munito di pass, visto che i momenti prima della partenza sono sempre concitati e molto tesi.

All’ennesimo diniego una delle due guardie avrebbe mostrato una pistola: mossa che ha fatto subito desistere il rappresentante della Fia che è stato costretto a far entrare circa una decina di persone al seguito del ministro.

“Non ne posso più di tutta questa arroganza – continua Ferrari su Repubblica – Dal prossimo gran premio chiederò di limitare il numero di pass. È l’unica possibilità per evitarci questa umiliazione annuale”. Ferrari, ha voluto anche togliersi qualche sassolino dalla scarpa, visto che anche l’anno passato era successa una cosa analoga: «Successe lo stesso l’anno scorso – racconta Ferrari a Repubblica – Identico. E ci fu pure un fuori programma. Per un “capriccetto” stavamo per fare una figura incredibile con il mondo intero. Il governo aveva incaricato il ministro Crimi di premiare il primo arrivato con la targa del “150° della Repubblica”. Quando il ministro Romani ha saputo che avrebbe dovuto consegnare il secondo premio e non il primo, si è rifiutato di andare sul podio. E per poco non saltava la premiazione».

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