CE: gli Stati Membri riconoscano le abilità acquisite al di fuori dell’ambito scolastico ed universitario

Con il fine di contrastare le difficoltà riscontrate da giovani ancora disoccupati nell'affacciarsi al mercato del lavoro e da parte di lavoratori anziani nella fase di reinserimento, la Commissione europea invita gli Stati membri a promuovere il riconoscimento delle abilità e delle competenze acquisite al di fuori del mondo scolastico ed universitario. Quest'iniziativa si inserisce nell'ambito della strategia per l'occupazione e la crescita promossa dalla CE. L'obiettivo principale è quello di accrescere le opportunità occupazionali, in particolare per i giovani e per coloro che dispongono di poche qualifiche formali come, ad esempio, i lavoratori anziani e quelli scarsamente qualificati. Altro traguardo che la CE si è prefissa con questa proposta consiste nell'aumentare l'accesso all'istruzione superiore, soprattutto per gli studenti anziani.


Con il fine di contrastare le difficoltà riscontrate da giovani ancora disoccupati nell’affacciarsi al mercato del lavoro e da parte di lavoratori anziani nella fase di reinserimento, la Commissione europea invita gli Stati membri a promuovere il riconoscimento delle abilità e delle competenze acquisite al di fuori del mondo scolastico ed universitario. Quest’iniziativa si inserisce nell’ambito della strategia per l’occupazione e la crescita promossa dalla CE. L’obiettivo principale è quello di accrescere le opportunità occupazionali, in particolare per i giovani e per coloro che dispongono di poche qualifiche formali come, ad esempio, i lavoratori anziani e quelli scarsamente qualificati. Altro traguardo che la CE si è prefissa con questa proposta consiste nell’aumentare l’accesso all’istruzione superiore, soprattutto per gli studenti anziani.

Nel caso specifico, gli Stati membri sono invitati a definire, entro il 2015, i sistemi nazionali per la convalida dell’apprendimento non formale e informale. Specifichiamo inoltre che per apprendimento non formale si intende un’attività di formazione che si verifica in un ambiente di apprendimento formale senza però concludersi con una qualifica o un diploma (workshop, conferenze o seminari). Per apprendimento informare si fa invece riferimento ad attività svolte in ambiti fortemente eterogenei come, ad esempio, in un contesto domestico, sul lavoro, in un’associazione o nell’interazione quotidiana tra le persone. Nell’apprendimento informale rientra lo studio delle lingue, delle norme culturali e delle norme comportamentali.

La proposta, che sarà discussa dal Consiglio Europeo, rientra nel progetto Europa 2020 “Un’agenda per nuove competenze e nuovi posti di lavoro” e “Youth on the Move”. Essa integra inoltre il “Quadro europeo delle qualifiche”, quadro comune europeo di riferimento che collega fra loro i sistemi di qualificazione di paesi diversi e promuove la convalida dell’istruzione formale.

Finlandia, Francia, Lussemburgo e Paesi Bassi sono i quattro Stati membri che potranno fornire preziose informazioni riguardo a tale iniziativa avendo da tempo introdotto autonomamente le iniziative che la CE vuole introdurre. Essi dispongono infatti, già attualmente, di sistemi evoluti per la convalida dell’apprendimento non formale e informale; nello specifico, l’interessato riceve l’opportunità di presentare una descrizione della propria esperienza ad una giuria esaminatrice, la quale provvederà, se ne fosse necessario, a rilasciare il certificato attestante l’abilità acquisita sia attraverso canali non formali che informali.

Androulla Vassiliou, commissario responsabile per l’istruzione, la cultura, il multilinguismo e la gioventù ha affermato: “Il nostro obiettivo è che tutti i cittadini facciano pieno uso delle opportunità di apprendimento disponibili per accrescere le loro abilità e la loro occupabilità, sul posto di lavoro, nei gruppi della società civile o su Internet. In un periodo di disoccupazione elevata e di scarsa crescita economica è essenziale che l’Europa sviluppi la giusta combinazione di abilità e competenze per promuovere la competitività, la prosperità e l’inclusione sociale.”

La proposta dovrebbe essere adottata dai ministri dell’istruzione e della gioventù il 23 e 24 novembre 2012. A seguito di un esito favorevole, l’iniziativa comporterà in merito al programma Erasmus per tutti 2014-2020, il finanziamento a favore di tutti i settori educativi, compresi le scuole, i centri di formazione degli adulti, l’istruzione e la formazione professionale nonché dei sopracitati ambiti di apprendimento non formale e informale.

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