Monza, “Una Vita in Gioco”: errori e rinascita nel film di Fabio Quatela

Una-Vita-in-Gioco-film-di-Fabio-Quatela"Una Vita in Gioco": questo il titolo della pellicola cinematografica che porta la firma di Fabio Quatela. Classe 1987, con il suo primo film spera di colpire nel profondo il suo pubblico. Quella descritta dal giovane aspirante regista è, infatti, una storia fatta di sbagli, di valori calpestati e poi ritrovati che serviranno a ritrasformare una persona in un uomo.


Una-Vita-in-Gioco-film-di-Fabio-Quatela“Una Vita in Gioco”: questo il titolo della pellicola cinematografica che porta la firma di Fabio Quatela. Classe 1987, con il suo primo film spera di colpire nel profondo il suo pubblico. Quella descritta dal giovane aspirante regista è, infatti, una storia fatta di sbagli, di valori calpestati e poi ritrovati che serviranno a ritrasformare una persona in un uomo.

Ha solo 25 anni Fabio Quatela, ma le idee sembrano essere già chiare. Come ci si sente al primo debutto sul grande schermo ce lo spiega lui stesso.

Il film descrive il grave, e quanto mai attuale, problema del gioco d’azzardo. 2 ore e 30 minuti di proiezione sono ora il risultato di quattro lunghi e sacrificanti anni che ho trascorso “completamente da solo”. Ho studiato nel dettaglio la sceneggiatura per cercare di raccontare personaggi e situazioni completamente differenti dal solito film sul gioco, valorizzando un messaggio di chiara speranza cosicché non solo il protagonista, ma anche altri personaggi, potessero avere l’opportunità di cambiare vita, antagonista compreso.

Un anno di tempo per realizzare la sceneggiatura, mille attori contattati e 140mila ore di montaggio effettive. Qual è il messaggio che speri di trasmettere attraverso il tuo film?

Il messaggio chiave del film è ricordare che le emozioni sono i soli fattori in grado di modificare profondamente la vita di una persona. È l’emozione più forte che può cambiare davvero una persona è l’amore. Ho descritto in modo inconscio ma diretto quali sono le differenti situazioni della vita distrutta del giocatore d’azzardo, analizzandone i fattori scatenanti fino a raffigurare anche i diversi rapporti fra un parente e il giocatore. Mi sono anche recato giornalmente per settimane in un vero centro d’aiuto per giocatori anonimi per poi ricrearne nel dettaglio l’atmosfera e la realtà coordinata da uno psicologo. Credo che il gioco d’azzardo patologico sia una delle malattie mentali più sottovalutate e allo stesso tempo legalizzate che esista.

Per tutti colori che volessero assistere alla prima del film “Una Vita in Gioco” potranno recarsi giovedì 12 luglio, alle ore 21, al Cinema Teodolinda. L’ingresso sarà gratuito.

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